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Coronavirus a Milano: la Procura chiude gli uffici al pubblico

Il Coronavirus costringe anche gli uffici della Procura di Milano a limitare l'affluenza e a proibire l'ingresso al pubblico.

A causa dell’allarme Coronavirus anche la procura si vede costretta a chiudere i propri uffici di Milano al pubblico. I magistrati continueranno il proprio lavoro, ma solamente per pratiche strettamente necessarie.

Coronavirus Milano, uffici della procura chiusi

Dopo bar, scuole, musei e palestre arrivano alla chiusura anche gli uffici della procura di Milano. L’accesso sarà permesso soltanto a chi dovrà lavorare, quindi agli avvocati, ma solo per pratiche necessarie. Quelle di secondaria importanza sono rimandate a fine emergenza sanitaria. La decisione arriva dal procuratore Francesco Greco, durante una riunione con i vertici dell’amministrazione giudiziaria della città di Milano. Il pubblico quindi non potrà entrare.

Tutte le altre azioni di routine, quali pagamenti o attività di ricezione, dovranno essere gestite in via telematica. Nel caso in cui debbano essere consegnati documenti, pratiche e atti in forma cartacea e non digitale, ci si potrà recare all’Ufficio Relazioni con il pubblico. Successivamente si occuperà di smistarle a ogni magistrato interessato. Anche molti processi sono stati rimandati al Palazzo di Giustizia, tra cui il “Ruby ter” che vede coinvolto Silvio Berlusconi.

“Questo ufficio non può permettersi di rimanere chiuso – ha spiegato Greco – ma se anche uno solo di noi si ammala tutta la Procura finisce in quarantena”. Ha poi sottolineato che normalmente in questi uffici si presentano circa 200 avvocati al giorno, che si occupano soltanto di pratiche di recezione atti. Sulla trascrizione della riunione si legge – come hanno voluto ben specificare i presenti – che non saranno utilizzate mascherine e guanti perché il Ministero della Salute non è in grado di fornirle.

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