Non sembra migliorare la qualità dell'aria a Milano e a peggiorare la situazione ci pensano i negozi del centro: continuano le limitazioni.
È ancora critica la situazione smog: la qualità dell’aria non migliora a Milano. Il clima e la totale assenza di piogge non aiutano e i valori di Pm10 non sembrano variare. Durante la giornata di sabato 11 gennaio è stata registrata una media di 80.1 µg/m³, di poco inferiori rispetto al giorno precedente, ma comunque nettamente sopra la soglia.
Allarme qualità aria
Nemmeno la periferia si salva da questa situazione, ad esempio a Pioltello si registrano 101 µg/m³ e 66, 92 a Cassano d’Adda. In centro città invece i numeri variano da zona a zona, ma si tratta comunque di una condizione preoccupante. Le misure antismog decise il 2 gennaio rimangono in vigore: circolazione limitata per i mezzi fino a euro 4 diesel e vietata la sosta con motore acceso. I limiti sono attivi in tutti i comuni con più di 30mila abitanti e in quelli che hanno volontariamente firmato il protocollo.
Ad aggravare la situazione ci pensano la maggior parte dei negozi del centro, che per via di strategie marketing decidono di lasciare le porte d’ingresso aperte, con i riscaldamenti elevati. Palazzo Marino ha commissionato alcuni test a riguardo e i risultati sono preoccupanti. Gli esercizi che lasciano le porte aperte inquinano molto di più rispetto a quelli che rimangono con l’ingresso chiuso. I dati sono stati oggetto di discussione tra Palazzo Marino e commercianti, che a giorni si rincontreranno per trovare una soluzione. Al momento, quella più gettonata, è l’applicazione di “lame d’aria”: un getto d’aria continuo che limiterebbe l’uscita di calore.