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Treno deragliato a Pioltello, indagini chiuse: “Giunti rotti da tempo”

Per 12 persone potrebbe essere chiesto il rinvio a giudizio per la strage di Pioltello del 25 gennaio 2018: nell'incidente morirono 3 persone.

treno deragliato a Pioltello
treno deragliato a Pioltello

È l’alba del 25 gennaio 2018 quando il treno regionale della linea 10452 partito da Cremona e diretto a Milano Porta Garibaldi deraglia subito dopo il passaggio dalla stazione di Pioltello Limito. In quel drammatico incidente moriranno 3 persone. 45 i feriti. A distanza di un anno e mezzo dalla tragedia ferroviaria, i pubblici ministeri di Milano hanno chiuso le indagini sul treno deragliato a Pioltello.

Treno deragliato a Pioltello: chiuse le indagini

L’accusa è di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Così per due manager e sette tra dipendenti e tecnici Rfi (Rete ferroviaria italiana) e la stessa società potrà essere chiesto il rinvio a giudizio. Anche due ex vertici dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie risultano coinvolti nelle indagini. 100 “parti offese” potrebbero costituirsi parte civile. Si tratta delle famiglie delle tre donne che hanno perso la vita e dei 97 feriti gravi e lievi, con traumi fisici o psicologici. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano con la collaborazione dei pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti.

Uno spezzone di rotaia di 23 centimetri che si è fratturato sarebbe la causa del devastante deragliamento: così emerge dalle indagini svolte. La rottura si è verificata per “condizioni di insufficiente manutenzione” nel punto in cui il convoglio è uscito dai binari. Sugli indagati grava l’accusa di mancata sostituzione del giunto, un problema che, secondo gli inquirenti, era noto da almeno 11 mesi. L’assenza di manutenzione avrebbe provocato la rottura del giunto, quindi lo spaventoso incidente.

Stando a quanto dichiarato dai pubblici ministeri di Milano, i dirigenti di Rfi avrebbero omesso “di mettere a disposizione dei lavoratori di Trenord srl e di tutti i viaggiatori” presenti sui treni che percorrevano la linea interessata “attrezzature idonee ai fini della sicurezza”. La società sarebbe venuta meno al compito di garantire che “l’infrastruttura fosse mantenuta in buono stato di efficienza per la sicura circolazione dei treni”.

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