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Roberto Maroni a processo: chiesti 2 anni e 6 mesi per il caso Expo

L'ex governatore della Regione Lombardia è accusato di aver esercitato pressioni per favorire un'ex collaboratrice.

roberto maroni processo expo
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È in corso il processo di secondo grado contro Roberto Maroni per le presunte pressioni che l’ex presidente della Regione Lombardia avrebbe esercitato sulla società Expo per favorire due sue ex collaboratrici per farla partecipare a una missione a Tokyo. Il sostituto procuratore, come già fatto in precedenza dalla Procura di Milano, ha chiesto una condanna a due anni e sei mesi di reclusione.

Roberto Maroni a processo

L’ex governatore ha respinto tutte le accuse, negando di aver “mai imposto a nessuno di assumere Mara Carluccio. Nella mia lunga attività politica non ho mai preteso né imposto niente a nessuno né ho mai preteso da nessuno di violare norme, leggi o regolamenti per mio conto, figuriamoci una norma penale. Non ho mai telefonato a Brugnoli [Alberto Brugnoli, ex dg di Eupolis, ndr] né per sponsorizzare Carluccio né per altri motivi, neanche per interposta persona”.

La sentenza di primo grado

Il processo di primo grado che vede Roberto Maroni tra gli imputati si è concluso lo scorso 18 giugno. L’ex presidente della Lombardia è stato giudicato colpevole di “turbata libertà del contraente” e condannato a un anno di carcere e a versare una somma pari a 450 euro. Assolto, invece, dall’accusa di induzione indebita “perché il fatto non sussiste”. Nel corso dell’udienza, Brugnoli ha patteggiato una pena pari a 8 mesi di reclusione. Secondo l’accusa, Maroni e l’ex dg di Eupolis hanno “avviato consapevolmente un’attività di turbativa“. I membri “dell’entourage erano consapevoli di dover trovare un posto” per la Carluccio, ma “inconsapevoli dello scopo ultimo per il quale agivano”.

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