A Natale, a Milano, si compra o non si compra? Quali sono le tendenze di quest’anno caratterizzato dalla crisi economica? Scoprilo qui!
Chissà se il negozio Abercrombie & Fitch di Milano (corso Matteotti 12) se la passa davvero bene nonostante la crisi economica.
L’articolo pubblicato ieri dal Corriere raccontava scenari di delirio collettivo. Tutti in coda da Abercrombie per i regali di Natale:
“Sono in cinque, fanno il liceo […] Hanno appena comprato da Abercrombie and Fitch, nella filiale milanese del famoso marchio americano d’abbigliamento […] hanno investito tutto, ma proprio tutto. ‘I miei mi danno una paghetta mensile di venticinque euro. Per fortuna ho svoltato coi nonni che m’ hanno allungato un centone’ […] in questo gruppone variegato e interamente italico – no giapponesi, no americani, no francesi – di clienti/curiosi, ci sono scolaresche imbizzarrite e signorotte che inchiodano gli occhi sui manzi all’ ingresso, quei modelli scolpiti messi lì da Ab per le fotografie con le mani delle donne che finiranno stese sui pettorali, sai l’invidia delle colleghe. Si lotta, si avanza, si spende tutt’ insieme”
Anche oggi il quotidiano martella con il ‘reality degli acquisti’:
“Ci sono code, a Milano, che non hanno risposta. Se quella di Abercrombie è ormai parte del paesaggio urbano, ce ne sono altre dal movente ancor più enigmatico. E così questo weekend pre-natalizio all’insegna della crisi si è aperto e concluso con due scene chiave: le decine di persone in paziente fila indiana al freddo davanti a Tiffany, in via della Spiga, e (pochi metri più avanti) l’ormai consolidato codone davanti a Moncler”
Però ieri gli amici di 02Blog, parlando di acquisti natalizi, sottolineavano che la tendenza generale sembrerebbe un po’ diversa: quest’anno, infatti, per Natale si compra poco o nulla.
Voi cosa ne pensate?
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