A Milano il Primo Maggio i negozi saranno aperti. Non mancano le polemiche.
Dopo aver tenuto le serrande abbassate il 25 Aprile, il Primo Maggio si potranno tenere i negozi aperti. Lo ha deciso l’assessore Giovanni Terzi, che ha spiegato, come leggiamo sul Corriere:
“La mia vuole essere una decisione che consente la libertà ad ognuno di scegliere se aprire o meno il proprio pubblico esercizio […] Non è un atto contro qualcuno ma a favore del lavoro, per non perdere occasioni utili di crescita per un settore che ha troppo pagato il peso della difficile congiuntura economica”
Terzi spera che
“la proposta non venga accolta dalle solite trite polemiche e sterili opposizioni che abbiamo sentito in questi giorni. Ringrazio quelle forze sindacali che, a livello locale e nazionale, hanno colto gli obiettivi di questo provvedimento. Mi rammarico invece che Cgil persegua ancora oggi una battaglia così stantia e superata”
Favorevole anche Letizia Moratti:
“Firenze, Torino, Venezia e Genova sono tutte città che hanno applicato la stessa nostra volontà, cioè quella di lasciare la libertà ai negozi di rimanere aperti e non capisco perché in queste città il messaggio è passato senza problemi e qui a Milano addirittura si minaccia uno sciopero. Siamo in un momento di crisi economica, quindi credo che sia giusto lasciare la libertà ai negozianti di tenere aperti i negozi. Se questa è la libertà della sinistra credo che non siamo messi bene in questa città”
Ma, come l’anno scorso, non sono mancate le polemiche. Sono infatti contrari alla deroga Cgil e lista civica per Pisapia. Mattia Granata ha parlato a nome di quest’ultima:
“Con questa decisione Terzi conferma l’atteggiamento di sordità della giunta milanese nei confronti del mondo del lavoro che ieri chiaramente ha chiesto il rispetto della giornata del Primo Maggio. Richiesta accolta dalla cooperazione commerciale lombarda. A farne le spese saranno i lavoratori meno garantiti sui quali ricadrà la decisione e che difficilmente potranno sottrarsi”
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