Era stato più volte annunciato – non senza qualche polemica o presa di distanza dal progetto – ma questa volta pare proprio che il discussissimo "controllo del vicinato" prenderà il via, come del resto promesso dall'assessore regionale Stefano Maullu.
La Regione, evidentemente sicura della necessità di questa sorta di "sondaggio a livello locale per evidenziare problemi e bisogni della gente e individuare le soluzioni" e convinta dalle parole dello stesso Maullu che "la sicurezza non può aspettare", ha dato l'ok definitivo all'iniziativa.
Ai comuni lombardi che aderiranno alla proposta saranno garantiti degli incentivi economici per poter creare una sinergia tra gli attori in gioco e le forze dell'ordine oltre alla creazione di un unico albo regionale dei comandanti di Polizia locale, mentre per quanto riguarda Milano, le zone interessate al "pattugliamento" delle sentinelle di quartiere, come riporta anche Repubblica, saranno molte e distribuite all'interno del perimetro cittadino.
Che si tratti di importanti vie dello shopping o meno, i negozi di corso Buenos Aires, via Dante, corso Vercelli, via Ripamonti, via Paolo Sarpi, via Padova e viale Monza, avranno affisso sulla vetrina la locandina con il logo giallo, bianco e nero della "Zona sottoposta a controllo del vicinato".
In questi giorni verranno definiti gli ultimi accordi tra le associazioni dei negozianti per capire l'effettiva entità numerica delle adesioni, che si presume saranno comunque elevate.
Nonostante la scia di consenso che l'iniziativa, forse prevedibilmente, si porta con sé, non sono stati definitivamente messi a tacere malumori e polemiche di quella che è stata più volte definita come un'alternativa soltanto un po' più soft della ronda padana.
In realtà, si affretta a precisare Paolo Uguccioni, ex presidente di Assobaires, il controllo del vicinato "non ha nulla a che fare con le ronde leghiste". Piuttosto, continua Uguccione, si tratta di "un nuovo servizio di solidarietà che i negozianti mettono a disposizione dei cittadini. Per dire loro: se hai un problema e magari ti hanno rubato il portafoglio, entra che ti diamo una mano".
Di tutt'altro avviso, invece, è Giuseppe Civati, consigliere regionale Pd, il quale sottolinea: "Più che di sicurezza, mi sembra un'i niziativa di marketing elettorale. Guarda caso, si moltiplicano queste iniziative quando c'è da rinnovare qualche incarico. Al contrario, noi chiediamo che venga ripristinato il decentramento. Alle delazioni preferiamo il ritorno di una politica più vicina a chi vive nei quartieri".