Su Milano 2.0 avete trovato spesso racconti di aziende occupate in difesa del posto di lavoro, perso o a rischio per colpa della crisi. La scorsa settimana vi abbiamo parlato della Maflow di Trezzano sul Naviglio (qui tutti i video della manifestazione del 13 gennaio scorso), della Lares di Paderno Dugnano (trovate qui video e foto del presidio) e della Phonemedia (qui trovate tutte le testimonianze dei lavoratori).
Il 12 gennaio una quarantina di lavoratori della Novaceta, a Magenta, che già da tempo avevano allestito un presidio, hanno occupato l'azienda proclamando il presidio permanente. Poi dieci operai sono saliti sul tetto, dove hanno montato una tenda e fissato le bandiere della Cub, per impedire che vengano portati via i macchinari.
Solito copione: gli operai vengono licenziati non per colpa della crisi, ma per colpa delle speculazioni e degli interessi privati. Le commesse c'erano anche in questo caso, come per la Lares. Raccontano gli operai al Corriere:
"I capi reparto ci mostravano pile di ordini da evadere, ma la proprietà non ordinava la materia prima. I clienti che si presentavano in azienda a chiedere spiegazioni venivano allontanati con una scusa"
La Novaceta si occupa di produzione di filo acetato e le attività si sono fermate definitivamente un anno e mezzo fa, dopo numerosi cambi di proprietà e cessioni dei rami d'azienda. I 200 operai sono in cassa integrazione fino al 4 aprile.
Siamo riusciti a raggiungere telefonicamente Paolo Chianura, uno degli operai del presidio sul tetto. Ascoltate qui sotto la nostra intervista (le foto del video sono state tratte dal sito della Cub).