Alla fine ha prevalso il buon senso. I vertici del Comune hanno deciso di rinunciare a usare i disumani bus con le grate ai vetri per "dare la caccia" ai clandestini. Come vi avevamo raccontato qualche giorno fa infatti il nucleo Trasporto pubblico dei vigili durante il controllo dei biglietti sui mezzi pubblici prendeva gli stranieri trovati senza documenti e li rinchiudeva per ore in speciali autobus con grate ai finestrini.
I 'presunti clandestini' venivano poi portati via per essere identificati. D'ora in poi si dovranno utilizzare mezzi più piccoli (volanti o pulmini) e i fermati andranno subito condotti in centrale.
Anche se sono cambiate le modalità, proseguono ugualmente i fermi degli stranieri che nel corso di controlli di routine vengono trovati senza documenti: se realmente irregolari dovranno affrontare il processo per clandestinità.
Questa svolta nelle direttive del Comune è probabilmente dovuta alle innumerevoli proteste nate dopo la denuncia della situazione fatta dal quotidiano Repubblica. Due giorni fa c'era stato anche un sit in davanti a Palazzo Marino.
Contro i "bus-galera" si erano mossi esponenti cattolici, Amnesty International e persino un gruppo di consiglieri comunali del Pdl.
Dall'altro lato (e prevedibilmente) invece si pone la Lega di Salvini, che ha sempre parlato dei mezzi come di un "efficace deterrente" dato che "vedendo quei bus in azione, i clandestini capiscono da soli che è meglio se tornano a casa", come segnala sempre il quotidiano.