Seconda serata del Festival di Sanremo ieri sera. Noi di Milano 2.0 continuiamo a seguire a distanza le peripezie dei nostri concittadini. Due sono già stati eliminati (Afterhours e Tricarico), ma potrebbero essere ripescati nelle prossime serate.
Nella serata di ieri, di cui hanno ampiamente parlato Festival, Blogosfere Style&Fashion e Teledicoio, abbiamo avuto modo di ascoltare nuovamente le canzoni e farci un'idea dei brani di Povia, Gemelli Diversi e il mentitore adottato da Milano 2.0 Marco Carta (vi avevo già detto ieri che Marco, quando lo avevamo intervistato, ci aveva detto un vago "ah, Sanremo, oh, sarebbe un sogno", e invece lo sapeva benissimo il furbacchione!) a un secondo ascolto.
Il signor "Luca era gay, ma adesso sta con lei", rima a parte, come avete potuto notare dai numerosissimi passaggi in radio è già diventata un tormentone. D'altronde la linea melodica è molto accattivante, anche se il testo a volte stride con la musica sottostante. Come in ogni serata il cantante milanese mentre la corista si esibisce in assoli finali e vocalizzi pressochè inutili tira fuori un cartello, molto scenografico, e se ne va. Se martedì era scritto "In fondo nessuno sa come è fatto un altro" ieri c'era "Nessuno ha sempre ragione".
In effetti la polemica che ha preceduto il suo arrivo al Festival pare un po' forzata. Povia alla fine della fiera racconta una storia, realmente vissuta da una persona. E presumibilmente la condivide (altrimenti non l'avrebbe usata come spunto per una canzone). Che poi la storia in sè sia discutibile è un altro paio di maniche. Di certo Povia ha chiaramente espresso quello che pensa in merito.
Altro discorso per Gemelli Diversi: un brano sullo stile del loro successo Mary di qualche anno fa. Testo "impegnato" come allora che però risulta un po' pesante. E quasi stona con tutto il contesto. Che sia colpa del look che sia colpa del modo di cantare, chissà. L'inviata di Blogosfere a Sanremo Alessandra Carnevali ha intervistato Grido.
In ultimo Marco Carta, che per lo meno ieri sera si è vestito un po' più sbarazzino, e non come un paggetto (con il farfallino come la serata di apertura del Festival). La canzone è perfettamente nelle sue corde e nelle corde delle sue numerosissime fan, ma c'è un po' da lavorare sulla dizione. Vabbè, diamo la colpa all'emozione.
Queste le nostre impressioni, mentre ieri abbiamo fatto un giro per raccogliere le opinioni dei milanesi. Chi ha guardato il Festival ha apprezzato la conduzione di Bonolis e l'intervento del comico Roberto Benigni. Mentre per quanto riguarda le canzoni non ce n'è nessuna che è rimasta impressa più delle altre. Se non quella di Povia per "merito/colpa" della polemica che ha suscitato.