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Una donna denuncia uno stupro di gruppo in treno sul Passante Ferroviario tra Milano Certosa e Novara

Al momento sono in corso precisi accertamenti per valutare e ricostruire l'intera dinamica, ma anche a Milano avvengono fatti orribili come quello di Guidonia. Vittima una donna sudamericana di 29 anni, madre di tre figli, che ha denunciato uno stupro.

La violenza sarebbe stata consumata su un treno del Passante Ferroviario giovedì scorso intorno alle 22, ma la denuncia è stata fatta solo ieri pomeriggio. Gli aggressori sarebbero in quattro e le hanno puntato un coltello alla gola.

La donna era a bordo di un treno di un interregionale partito dalla stazione di Milano Certosa e diretto a Novara e ha raccontato che mentre si trovava sul vagone si è addormentata (è in cura con alcuni farmaci molto forti che curano le sue crisi epilettiche). Si è svegliata all'improvviso perché una mano le tappava la bocca e si sarebbe trovata di fronte quattro persone. Dopo la violenza i quattro sono scesi a Rho, mentre lei doveva scendere a Vittuone.

Purtroppo non sono rimaste prove della violenza visto che a casa la donna si è lavata. Il giorno dopo al lavoro si è sentita male ed è svenuta. In ospedale, al Centro violenze sessuali della clinica Mangiagalli, i medici non hanno più trovato tracce (e le gravidanze avute in passato dalla donna poi impedirebbero di trovare riscontri della violenza). E' comunque rimasta in ospedale in forte stato di chock.

Ora tocca alla Polfer indagare sull'accaduto, ma è abbastanza inquietante la vicenda. Soprattutto per chi utilizza i mezzi pubblici dopo una certa ora. Sui regionali infatti non si vede girare la Polfer, e talvolta nemmeno i controllori. Può succedere qualunque cosa senza che nessuno se ne accorga.

Intanto tocca registrare un altro episodio di violenza in città.

Una ragazza di 22 anni ha denunciato di essere stata rapita, drogata, seviziata e stuprata dal suo ex fidanzato, che non voleva accettare la fine della loro relazione. Solita storia.

Il Corriere racconta che la ragazza aveva conosciuto l'uomo quattro anni fa e aveva instaurato con lui una relazione, conclusasi per le sue violenze. Da oltre due anni l'uomo continuava a perseguitare la sua ex con continue minacce a lei e alla madre. Qualche giorno fa l'rapita rinchiudendola in un appartamento, le ha fatto assumere cocaina e crack e l'ha picchiata, minacciata di morte e le ha anche spento addosso delle sigarette. Fortunatamente è riuscita a scappare aprendo lo sportello e buttandosi fuori dall'auto in corsa.

Dopo questo, altro che i sei mesi-quattro anni previsti dalla legge approvata da poco.

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