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Moschea di V.le Jenner: niente tendone vicino al Palasharp, ora spunta l'ipotesi Via Novara. L'esodo continua

Proprio ieri il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, nell'ambito della festa della Polizia alla Basilica di Sant'Ambrogio aveva annunciato la soluzione per la questione della moschea per la comunità di V.le Jenner, ma non aveva lasciato trapelare nulla.

Poco tempo fa era spuntata l'ipotesi di una tensostruttura vicina al Palasharp piuttosto che l'ex Alfa di Arese, l'ex Innocenti di via Rubattino o in generale ex capannoni industriali o vecchie cascine, anche dell'hinterland.

Avevamo seguito la vicenda da vicino andando a tastare le opinioni all'ultima preghiera in v.le Jenner (dove i musulmani avevano confermato che pregare in strada poteva essere un problema), poi eravamo andati all'unica preghiera (contestatissima) al Vigorelli e infine alla prima al Palasharp. E proprio al Palasharp i fedeli si erano troati molto bene: nessuna abitazione vicino, solo quache ufficio e una scuola, e soprattutto, una fermata della metropolitana proprio di fronte.

E' principalmente questo che i musulmani chiedono: un posto facilmente raggiungibile con i mezzi e all'interno della cerchia di Milano (molti di loro infatti prendono permessi al lavoro per andare a pregare e non possono perdere ore girando per Milano).

Di sicuro dopo il Palasharp non si tornerà in viale Jenner.

Il prefetto spiega che ci sono "alcune opzioni allo studio. Una tra queste sarà quella giusta, sono ottimista. In tempi brevi avremo una soluzione".

Forse il prefetto teme che rivelando qualcosa di più si scatenino i residenti della zona che verrà indicata.

Ma il nome di una via è comunque trapelato. Via Novara. Una zona in fondo a via Novara.

Salvini suggerische che qualunque zona sia

"Lontana dalle case o almeno a una distanza considerevole dalle abitazioni. E senza costi per il Comune. Il prefetto ci ha assicurato che queste condizioni saranno rispettate. Per noi è sufficiente"

De Corato invece propone che

"Se la soluzione individuata dalla prefettura per una moschea sarà quella definitiva, An chiederà che i residenti esprimano il loro parere con un referendum"

Un referendum quindi, per decidere se i musulmani possono pregare sotto casa dei residenti della zona che sarà scelta. Ma se l'andazzo è quello del "not in my backyard" la contesa sarà ancora molto lunga.

In ogni caso la proposta del tendone non viene cassata a priori, ma di certo sembra più improbabile rispetto a prima. Per ora si rimarrà al Palasharp fino a gennaio. Poi si vedrà.

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