
Alzi la mano chi da bambino non ha mai fatto i capricci nella mensa della scuola. Nessuno. Il cibo della nostra mamma è sempre più buono degli altri e quando nel piatto c'è qualcosa che non ha lo stesso sapore proprio non va giù.
Se ci mettiamo anche il fatto che i ragazzini di oggi sono viziati al limite della sopportazione e che, è inutile negarlo, quella dei pranzi scolastici non è esattamente novelle cusine, ecco che mamme e scuole iniziano la battaglia.
Da una parte abbiamo Milano Ristorazione, che fornisce pasti a 600 scuole milenesi, dall'altra i genitori che fanno parte della commissione mensa. Non è la prima volta che i due schieramenti si affrontano a duello. Il nuovo match nasce da questa lettera – inviata dal neopresidente di Milano Ristorazione, Michele Carruba, – alle famiglie:
"il nostro obiettivo non è solo quello di offrire ai suoi figli il pasto, ma tutto ciò di cui hanno bisogno per vivere e crescere bene con un'alimentazione sana, bilanciata e gustosa".
L'epistola voleva essere un saluto da parte del nuovo presidente e un modo per iniziare a lavorare con il piede giusto. Invece si è rivelato un pretesto per far scoppiare la polemica sul fatto che i bambini non mangiano volentieri in mensa perchè viene offerto loro un pasto scadente.
Pasta scotta, verdura congelata e condita male, razioni troppo piccole quelle poche volte in cui passa al convento qualcosa di buono. Insomma, la scuola in materia di alimentazione è bocciata su tutta la linea. Parola di mamme e papà che si sono seduti al tavolo dei loro figli per testare la qualità e la gradevolezza dei cibi. Ecco così svelato il mistero del perchè i giovani avanzano metà del piatto.
Non è una considerazione assoluta che la mensa sia immangiabile, ma in molti casi è ciò che è stato riscontrato. Per un bambino nell'età della crescita un'alimentazione corretta è fondamentale. Quindi deve essere varia, equilibrata, di tutto un pò, ovviamente sana, ma anche cucinata nel modo corretto, soprattutto considerando il fatto che si cucina per molte persone tutte insieme. I problemi derivano anche dal fatto che ci sono pochi operatori che lavorano per più scuole contemporaneamente. E' oggettivamente difficile stare dietro a tutti e quindi alcuni istituti ci rimettono in qualità. Sbagliato, perchè se le risorse sono poche non possono rimetterci i ragazzi.