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Starbucks si rinnova: il colosso americano procede verso formule innovative di dimensioni ridotte.
Le novità? I drive through, dello short store, ovvero banconi per il caffè nei centri commerciali, e chioschi nelle stazioni.
A seguito della pandemia di Covid-19, i servizi al retail si rinnovano per adattarsi ai consumatori. Gli Starbucks store di corso di Porta Romana e di via Turati hanno particolarmente risentito del calo dei flussi dovuto all’introduzione dello smart-working, pertanto, rimarranno chiusi.
Starbucks crede nel mercato italiano e ha intrapreso la ricerca di due nuove location che sostituiranno Porta Romana e Turati.
La multinazionale possiede già 14 punti vendita in Italia: 6 a Milano. Il progetto prevede l’inaugurazione di 26 negozi concentrati nel Nord e nel Centro Italia, sotto la regia del gruppo Percassi di Bergamo, partner e licenziatario unico per il nostro Paese.
Quattro sono già stati aperti tra Torino, con il ‘kiosk’ nella Stazione di Porta Nuova, Arese, con lo short store nel centro commerciale, ed Erbusco, vicino a Brescia. In arrivo, entro due anni, gli altri 22, per creare in tutto 300 posti di lavoro.
Inoltre, Starbucks ha deciso di fondere l’esperienza fisica del negozio con l’innovazione digitale, creando così nuovi format.
Il proposito è quello di aprire 2 mila negozi tra Usa, Cina ed Europa previsti entro l’anno, al fine di raddoppiare gli investimenti sui partner nei vari mercati.
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