Le strutture sanitarie sono obbligate a riconvertire reparti per l'isolamento. Il boom dei nuovi casi colpisce anche medici e infermieri
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Nella giornata di domenica 3 luglio Regione Lombardia ha registrato 8.500 positivi con meno tamponi rispetto agli ultimi giorni. La risalita dei contagi rischia di mandare in tilt il sistema pubblico.
Omicron Lombardia: i contagi tra i sanitari
I casi Covid aumentano anche tra i sanitari. Questa ondata estiva sta creando parecchi problemi: le chiusure di reparti collegate al minore afflusso di pazienti permetterebbero al personale di andare in ferie, tuttavia, a fronte dei nuovi ricoveri è necessario più personale per gestire al meglio i malati da tenere in isolamento.
Massimo Puoti, primario di Malattie Infettive dell’ospedale Niguarda, ha evidenziato che l’ondata sta creando numerosi problemi organizzativi. Attualmente, il Niguarda conta una cinquantina tra medici e infermieri a casa perché positivi al virus. All’Asst Santi Paolo e Carlo 28, una cifra un poco inferiore al Policlinico.
Omicron Lombardia: previsto il picco alla fine del mese
Letizia Moratti, assessore al Welfare, ha convocato l’unità di crisi per studiare come gestire la nuova ondata a livello ospedaliero. Bisogna ripartire con la riconversione dei letti e la riorganizzazione interna, tenendo conto delle meritate ferie dei sanitari dopo due anni e mezzo di guerra al virus.
Gli screening rilevano -al 30 giugno- 250 medici e infermieri positivi. I dati, destinati ad aumentare, potrebbero registrare un picco verso la fine del mese.
Omicron Lombardia, Stocco: “Se i numeri rimangono bassi, ce la facciamo”
Anche Matteo Stocco, direttore generale dei Santi Paolo e Carlo, non aveva messo in conto questa ondata estiva. “Finora il numero di assenze per positività non è ancora altissimo e stiamo riuscendo a tenere il volume di prestazioni previste, anche perché ci sono le chiusure estive programmate di alcuni reparti. Se i numeri rimangono bassi, ce la facciamo”, ha sottolineato.
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