Scopri come le società di Serie C gestiscono i loro budget per gli stipendi dei calciatori.
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Un aumento significativo nel monte stipendi
La stagione 2023/24 ha visto un incremento nel monte stipendi delle 57 società di Serie C, che ora ammonta a oltre 166 milioni di euro. Questo aumento di circa 3 milioni rispetto alla stagione precedente riflette un trend positivo nel calcio italiano, dove le società stanno investendo di più per attrarre e mantenere talenti. Tuttavia, è importante notare che le formazioni B di Atalanta, Juventus e Milan non sono incluse in questa analisi, poiché operano sotto un modello di gestione differente.
Catania in testa, Clodiense in fondo
Il Catania si posiziona al primo posto nella classifica per monte ingaggi, dimostrando la sua storica importanza nel panorama calcistico italiano. Al contrario, la Clodiense, neo-promossa dalla Serie D, si trova all’ultimo posto, evidenziando le difficoltà economiche che alcune società devono affrontare. Tra le neopromosse, spicca il Trapani, che con un monte stipendi di 4,1 milioni si colloca al 13° posto, mentre l’Alcione, con poco più di un milione, si distingue come la miglior neopromossa con 32 punti in classifica.
Il caso unico di Francesco Camarda
Un aspetto particolare di questa stagione è rappresentato da Francesco Camarda, giovane talento del Milan, che percepisce uno stipendio di 800.000 euro a stagione, il più alto della categoria. Questo dato è emblematico delle differenze economiche tra le società di Serie A e quelle di Serie C. I ricavi del Milan, infatti, superano di gran lunga quelli delle altre squadre, rendendo difficile un confronto equo. È interessante notare che, escludendo le formazioni giovanili, il totale degli stipendi delle altre 57 società di Serie C è di 166.110.387 euro, senza considerare ulteriori costi aziendali e indennità.
Le spese delle società di Serie C
Il girone C, che include la Juventus Next Gen, si conferma come quello con i monte ingaggi più elevati. Tuttavia, il Monopoli si distingue per la sua gestione oculata delle risorse, con un monte stipendi sotto i 2,5 milioni e una posizione competitiva in classifica. Al contrario, le società come Clodiense, Legnago e Taranto, con stipendi inferiori al milione, si trovano in fondo alla classifica. Le squadre che scendono dalla Serie B, come la Ternana, affrontano sfide significative, con spese superiori ai 6 milioni, mentre l’Ascoli supera i 4 milioni.