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A Milano ecco Serena e Venus, ma il tennis perde ancora

La ‘grande sfida’ milanese tra le sorellone Williams, la Schiavone e la Pennetta sarà in realtà una sola giornata di gare impostate sulla formula del tie-break. Ma non si può davvero più fare del vero tennis a Milano?

Evviva, il grande tennis torna a Milano, siamo tutti felici. Eppure è triste, anzi, molto di più. Perché se è vero che Serena e Venus Williams saranno al Forum il 3 dicembre per affrontare Francesca Schiavone e Flavia Pennetta, è pur vero sempre che si tratterà di una serie di match esibizione. Ma c’è di più…

La ‘grande sfida’, come è stato simbolicamente ribattezzato il confronto, durerà soltanto un giorno ed è congegnato sulla formula dei tie-break: a partire dalle 15.30 ci saranno i primi due singolari, quindi il doppio, e infine gli ultimi due singolari ad avversarie invertite. La superficie è il sintetico: un tradizionale play-it e si attendono fino a 12 mila spettatori. Milano, che ormai da anni non ha più un vero e proprio torneo come si comanda, non riesce insomma ad avere il proprio ‘evento’ di tennis. Se faccio confronti con Toronto, dove mi trovo ora, il paragone non si propone nemmeno, e non solo nel tennis, ovviamente. Qui da tempo impera la Rogers Cup, alla quale quest’anno hanno preso parte le migliori tenniste del mondo. Ma non si può davvero più fare del vero tennis a Milano, patria di tornei come il Bonfiglio e l’Avvenire, che ovviamente ormai nessuno si fila più, paragonandoli a un evento tipo ‘partite di calcio Primavera’??? E il dover proporre al pubblico milanese la ‘formula del tie-break’ è come arrendersi di fronte all’incapacità degli italiani di appassionarsi a uno spettacolo sportivo che non sia una partita di calcio. Ma per questo basta vedere la Gazzetta dello Sport sceglie le proprie paerture e come divide le proprie pagine interne.

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