Il Milan va a svernare a Livorno. Merito del suo tecnico Massimiliano Allegri, non certo delle BAL (i tifosi della curva del Livorno) che, se potessero, scaricherebbero in porto squadra rossonera, dirigenti compresi (soprattutto), per motivi notoriamente politici. La Livorno che si tinge di milanista così deve accontentarsi di ritagliarsi un piccolo spazio all’hotel Palazzo, a due passi dalla Terrazza Mascagni. In spregio a una città fra le più laiche d’Italia, Allegri ha perfino fatto un ex voto, mantenendo la promessa di compiere il pellegrinaggio degli 800 metri in salita che portano al Santuario di Montenero.
Poi ha parlato di mercato. In maniera chiara, che tutti possano comprendere, quello che serve e quello che no. E così ci si rende conto di come il Milan, veramente dopo tempo immemore, abbia finalmente fatto un mercato come si deve: “Se arriverà un giocatore sarà da Milan, importante, che sia un valore aggiunto”. Allegri assicura che Cassano e Thiago Silva non si muoveranno da Milano. Il barese “è arrivato dopo due-tre mesi di inattività: deve farsi trovare pronto e pure lui avrà le sue chance”; mentre Thiago Silva (che ha rinnovato fino al 2016) “è un giocatore troppo importante: a parte Nesta è due-tre spanne sopra tutti gli altri difensori del mondo”. E’ sincero su Ganso: “Mi piace. Però è giovane e deve sempre dimostrare tutto”, anche se poi ammette che “con la partenza di Pirlo il Milan ha bisogno di un giocatore tecnico importante”. Quindi una battuta per chiudere le porte a un eventuale ritorno di Kakà: “Ne abbiamo già sette davanti – sorride – Se arriviamo a 11 abbiamo una squadra solo di attaccanti”. Allegri promuove la campagna acquisti fatta fin qui dal Milan: “E’ stata ottima, siamo andati a rinforzare il reparto di sinistra con Taiwo, poi Mexes che è di livello mondiale. El Shaarawy ha grandi prospettive”. Giocatori che lanciano il Milan non solo nel presente, ma anche nel futuro che il tecnico livornese sogna: “Sarebbe un onore – afferma – se fossi io l’allenatore della seconda stella”.