E va bene, si sapeva. Però, per dirla con una mia amica toscana, 'sfava' lo stesso. L'Armani Jeans Milano riprova ancora una volta, la sesta consecutiva tra l'anno scorso e quest'anno, la sensazione dell'impotenza con la Montepaschi Siena. Dopo il ko di gara-1, anche la seconda sfida della finale scudetto va ai senesi, che si impongono con un chiaro 81-59, che crea, oltre che nel gioco pure nella serie, un vero solco tra le due squadre. Insomma, 2-0 nella serie e tanti saluti, con gara-3 prevista finalmente a Milano per giovedì sera. A trascinare Siena la maggiore qualità emersa alla distanza grazie a giocatori del calibro di Henry Domercant e Romain Sato, migliori marcatori con 16 punti a testa, che hanno dato continuità nel corso di una gara in cui hanno pesato anche i lampi di Terrell McIntyre, che ha chiuso con 12 punti segnati. Milano da parte sua ha visto cose buone solo da Maciulis, che ha chiuso con 13 punti e, a gara ormai compromessa, da Arnold, che si è fermato a 12. La squadra di Bucchi deve in realtà rimpiangere lo sciagurato 16-0 subito a cavallo dell'intervallo, al culmine di un secondo quarto condito da appena 6 punti.
All'avvio i milanesi si erano appoggiati sulla giornata gagliarda di Maciulis, che faceva valere alla meglio il prorio fisico, mentre non pagava la scelta senese di fermare con il fallo ogni inizio di contropiede milanese, caricando di penalità da subito Sato e Hawkins. Rispondevano però le giocate da campione di McIntyre e gli errori milanesi da tre punti (1/12 nel primo tempo). Il cambio di marcia a Siena provano a darlo l'ingresso di Domercant e l'ottimo inizio del terzo quarto, anche qui però frenato dai troppi errori dalla distanza. Finita la sarabanda degli errori, la Montepaschi prende il largo: il 13-0 con cui i toscani piegano la partita nella loro direzione nasce però soprattutto dai sette minuti in cui un'Armani Jeans in difficoltà non riesce a trovare canestri dal campo, chiudendo il secondo quarto con la miseria di 6 punti realizzati e 9 palle perse. Il 42-24 con cui Siena torna dagli spogliatoi è la dote che difende in un terzo quarto giocato fisicamente tra Maciulis e Hawkins, con l'Olimpia che non rientra oltre il 49-38 trovando le prime cose buone di Arnold. La partita è però ormai saldamente nelle mani della Montepaschi, che tocca anche il 60-42 in apertura di ultimo quarto, supera i venti punti di margine al 36' (70-49) e raggiunge il picco sul 79-57 poco prima della fine. Riuscirà ora il colpo di coda di Milano in casa?