Adesso al primo che dice che il campionato può ancora essere riaperto gli tiro un pugno (si fa per dire, ovviamente). Magari qualcuno avrà anche il coraggio di presentare la prossima sfida tra Milan e Juventus come quella che eliminerà definitivamente una delle due antagoniste dell’Inter. Come però diceva Totò… “Ma mi faccia il piacere…”. Per l’ennesima volta la formazione nerazzurra si dimostra la più forte squadra italiana (di un campionato comunque di non alto livello) e va a raccogliere un pareggio in scioltezza in quel di Torino contro una Juventus che pur di battere i nerazzurri avrebbe anche ceduto parte del suo bottino in classifica. Invece alla fine sono i bianconeri a salutare la ‘conquista’ di un pareggio per 1-1 come quasi una vittoria e, una volta di più (e questo comincia veramente a preoccuparmi) mi sento d’accordo con José Mourinho quando dice “Mi piace pareggiare nello stadio di una squadra storica come la Juve e vedere la loro felicità per aver conseguito una divisione della posta con 10 punti di distacco”.
Il pareggio porta le ‘griffe’ di Balotelli (65’) e Grygera a tempo quasi scaduto ma, a proposito di Balotelli, non si può ignorare la serie di insulti a cui è stato sottoposto l’iracondo giocatore bresciano. Su di lui ha detto (ancora!) bene Mourinho: “Ha 18 anni e i tifosi lo pressano con cori razzisti ma lui deve essere forte". In effetti, se i cori dei tifosi juventini sono da censurare, va notato come gli stessi si siano ben guardati dall’ululare nei confronti di Muntari o altri giocatori di colore in campo. La sensazione è che Balotelli se le vada a cercare da tempo con un atteggiamento che spesso valica i limiti della provocazione. La cosa è stata del resto sottolineata da un ‘cuore d’oro’ come Nicola Legrottaglie, che di Balotelli dice: “Non voglio fare il moralista, però nel primo tempo mi ha dato due calcetti da dietro a palla ferma. Ha degli atteggiamenti che deve evitare. Forse qualcuno gli ha fatto credere che, comportandosi così, vengano esaltate le sue qualità, ma non è così". Stoccatine alla società nerazzurra…
Chiusura d’obbligo per la ‘vittima colpevole’: “Sono stato aizzato dai tifosi, ma sono più italiano io di loro. Sbaglio, lo so, devo migliorare". Un piccolo passo da parte di Mario Balotelli, nell’attesa che i tifosi, o presunti tali, ne compiano uno molto più grande…
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