C’è chi resta e c’è chi va. Questo il quadro emerso negli ultimi giorni in casa Milan.
Da una parte chi resta: Ricardo Kakà, ammaliato per l’ennesima volta dalle sirene del Real Madrid, ha ribadito la sua fedeltà alla causa rossonera in una intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. "Penso che in questi giorni abbia parlato troppa gente, ora parlo io” ha detto Kakà alla ‘rosea’. “Non ho avuto contatti con il Real, nessuno mi ha cercato e penso di avere già dichiarato il mio piacere e la mia voglia di stare qui". Insomma, Milan a vita, per restare il simbolo della squadra rossonera (con buona pace di Ronaldinho) ma anche alcuni punti fermi, come la richiesta di una rosa più adeguata agli obiettivi del club rossonero fin dalla prossima stagione.
E poi c’è chi va, o meglio chi potrebbe andare. Malgrado la smentite degli scorsi giorni da parte di Adriano Galliani, in Inghilterra non si danno per vinti, e così il Sun ha titolato ieri in prima pagina “Ancelotti dice sì al Chelsea”. Secondo il tabloid inglese il tecnico di Reggiolo avrebbe dato la sua disponibilità per raccogliere il testimone che verrà lasciato vacante da Guus Hiddink, allenatore ‘a tempo’ dei ‘blues’. Per gli inglesi Ancelotti e il Chelsea avrebbero già trovato un’intesa per un contratto triennale da 6 milioni e mezzo l’anno, e un intervento personale di Roman Abramovich, proprietario del club londinese avrebbe convinto il tecnico a optare per l’Inghilterra rispetto al Real Madrid, altra squadra in corsa per assicurarsene le prestazioni. Ovviamente di ben altro tono le dichiarazioni dell'allenatore oggi in conferenza stampa a Milanello: "Pensiamo ad arrivare tra i primi 3, poi lavoreremo per essere competitivi in Champions League".
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