Il mini restyling avviato dai vertici dell'Armani Jeans per rimediare all'avventata rivoluzione estiva non fa registrare al momento sensibili miglioramenti.
I biancorossi battuti anche a Zagabria dal Cibona per 100-91 al termine di un match dominato dagli attacchi restano ancorati a quota zero nel girone B dell'Eurolega.
Melvin Booker tornato dopo nove anni a Milano per garantire un minimo di fluidità offensiva fornisce, nonostante i suoi cinque mesi di lontananza dal parquet, una prestazione positiva. Di questo ci sarebbe in apparenza da rallegrarsi ma, considerando l'andamento del confronto (ipotecato dai croati già alla fine del terzo periodo), ci si chiede se il suo innesto (quello di Katelynas come era facilmente prevedibile sta risultando pressoché ininfluente) possa da solo risultare sufficiente per risollevare, almeno parzialmente, le sorti della stagione.
L'AJ si rende protagonista a Zagabria di un buon avvio di gara. Sul 22-12 a proprio favore l'Olimpia subisce, però, un parziale di 18-4 che consente al Cibona di portarsi a condurre per 30-26.
Caja che forse esagera nel limitare le rotazioni (Booker, Bulleri, Gallinari, Sesay e Watson restano in campo per oltre 30 minuti) vede la sua squadra tornare per l'ultima volta avanti sul 41-40 poi, nonostante un tentativo di rimonta (61-65), cedere progressivamente arrivando in avvio di ultimo periodo ad accumulare 17 punti di ritardo (70-87).
L'Armani Jeans chiude con ottime percentuali al tiro ma, come già era accaduto contro Varese (presentatasi al Forum all'ultimo posto nella graduatoria del tiro pesante) nel tentativo di proteggere l'area concede per quasi tutto l'incontro comode conclusioni dall'arco al Cibona. La coperta, senza un centro, resta corta e la chimica di squadra un rebus non facilmente risolvibile. D'altra parte se rivoluzionare un complesso in estate non è cosa semplice figuriamoci se lo è farlo in autunno.