Il centro diurno per persone disabili di via Noale, a Baggio, dovrà spostarsi a causa dei lavori di ristrutturazione dell’ex istituto Marchiondi, che diventerà uno studentato con 167 posti. Questo cambiamento è previsto per luglio 2025 e, secondo le normative del Pnrr, la presenza del centro non è compatibile con il nuovo progetto.
Il direttore del Welfare del Comune di Milano, Giuseppe Barbalace, ha informato le famiglie dei ragazzi il 2 ottobre scorso. La questione principale rimane aperta: non si sa ancora quale sarà il destino degli utenti attualmente seguiti nel centro. Si teme che possano essere distribuiti in diverse strutture, senza garanzia di una collocazione unica. L’opposizione insiste sulla necessità di trovare una nuova sede nelle vicinanze. Tuttavia, per ora, molte domande restano senza risposta.
Il tema è naturalmente oggetto di attenzione da parte della politica locale. La maggioranza di centrosinistra del Municipio 7 ha predisposto una mozione, firmata da Davide Varrà di Azione, per sollecitare la ricerca di una soluzione che non comporti la suddivisione degli utenti su diversi centri. Roberta Lamberto, assessora al welfare del Municipio, ha affermato che “questa scelta sarebbe fondamentale per garantire la continuità del servizio, ma rischierebbe di compromettere le relazioni educative e i legami personali, elementi imprescindibili per il benessere degli utenti, soprattutto in caso di fragilità e disabilità psichiche”. Pertanto, si sta provvedendo a cercare spazi nelle vicinanze del Marchiondi per accogliere il servizio entro un anno.
Nel frattempo, l’opposizione solleva preoccupazioni e teme che la ricerca possa risultare infruttuosa. Stefano Gorgoglione, capogruppo di Fratelli d’Italia, evidenzia che i locali per un centro destinato ai disabili devono essere particolari, appropriati e ottenere anche l’approvazione dell’Ats, rendendo la situazione complessa, soprattutto limitando le indagini al quartiere attuale. Inoltre, per la Lega, il Comune ha riservato una “brutta sorpresa” a famiglie e operatori, senza comunicazioni anticipate. “Questo provoca un enorme disagio per i ragazzi, per cui routine e quotidianità sono essenziali, oltre a complicare la situazione per le famiglie costrette a percorrere chilometri per raggiungere una nuova struttura”, hanno dichiarato il consigliere comunale Samuele Piscina e la consigliera regionale Silvia Scurati, chiedendo alla giunta milanese di “riflettere seriamente e trovare una nuova sede all’interno del Municipio 7”.