Secondo l’Amat, la ZTL nel Quadrilatero è già effettivamente “una zona a traffico limitato”. Un rapporto dell’agenzia ha confermato che, nonostante i piani per l’attivazione, la situazione attuale si presenta come una ZTL informale, vista la scarsità di veicoli privati che vi accedono quotidianamente. Carlo Monguzzi del partito Europa Verde ha dichiarato: “Eravamo nel giusto, attivarla sarebbe superfluo”.
Inizialmente programmata per settembre, l’implementazione della ZTL dedicata all’area della moda è stata posticipata. Secondo l’Amat, il numero esiguo di auto e motocicli che entrano in questo spazio indica già un parziale effetto dissuasivo, soprattutto per quei veicoli che solitamente transitano senza rispettare le regole o sosta prolungata.
Tuttavia, le interpretazioni di queste analisi variano. Fonti dell’amministrazione comunale affermano che il documento suggerisce che la ZTL possa integrarsi efficacemente con il contesto urbano e le caratteristiche stradali. Dalla prospettiva di Monguzzi, invece, l’idea di una ZTL viene considerata poco sensata e inutile.
Iniziamo analizzando la situazione. Perché l’Amat afferma che l’area di via Montenapoleone e i suoi dintorni siano, di fatto, già considerati una zona a traffico limitato? Nell’ottava pagina del rapporto, l’agenzia spiega che le attuali modalità di circolazione e le ZTL situate appena fuori dal Quadrilatero ostacolano il transito di veicoli di passaggio. In altre parole, raggiungere il Quadrilatero in auto non è affatto agevole, poiché l’accesso per i veicoli è già di per sé disincentivato. Sono però presenti attrattive come i consolati, le iniziative culturali, oltre a più di 1.200 posti auto disponibili, e naturalmente i numerosi negozi di alta moda, i quali attraggono comunque persone che si muovono con il proprio mezzo.
Ma, qual è la situazione riguardo ai flussi di traffico in entrata e in uscita? Secondo l’analisi fatta dall’Amat, durante l’ora di punta del mattino, si registrano meno di 1.500 veicoli in entrata, con una predominanza di motocicli, che arriva a rappresentare quasi il 65% nell’accesso a piazza Scala. La ricerca non separa le automobili dai taxi, ma evidenzia che nell’accesso di via Bigli, una gran parte dei veicoli proviene dalla corsia riservata di via Manzoni, da nord. Al contrario, il numero di veicoli in uscita dalla ZTL durante la stessa fascia oraria mattutina è notevolmente inferiore, evidenziando una significativa percentuale di biciclette dirette verso corso Venezia dove si trova la pista ciclabile. Nel periodo serale di maggiore affluenza, invece, meno di mille veicoli entrano nella potenziale ZTL, perlopiù auto e moto, con un’importante percentuale di biciclette provenienti da corso Venezia.
Si delineano qui due percorsi di attraversamento.
La ricerca approfondita rafforza l’idea di una “Zona a Traffico Limitato naturale” nel Quadrilatero, caratterizzata da sole due vie di attraversamento: da ovest a est (da via Manzoni a via Bigli e via Sant’Andrea) e da est a ovest (da corso Venezia a corso Matteotti, via Catena e piazza Scala). La prima direzione è principalmente utilizzata da veicoli privati, mentre taxi e moto possono accedere a una corsia riservata presente in via Case Rotte, e registra un volume di traffico relativamente basso. Nella seconda direzione, le moto rappresentano la maggioranza (300 esemplari durante le ore di punta mattutina e serale), con i taxi che vi transitano regolarmente. Per il percorso est-ovest, Amat segnala circa ottanta auto private che potrebbero risultare fuori norma.
Riguardo alla prenotazione per i parcheggi nei silos, il discorso torna al punto di partenza: quale sarebbe l’utilità di una ZTL in questo contesto? Secondo l’analisi di Amat, la ZTL servirebbe principalmente a stabilire tempistiche per il carico e scarico delle merci, evitando così congestioni. Si potrebbe inoltre introdurre l’obbligo di prenotazione per accedere ai posti auto nei silos, con ingresso in ZTL possibile solo previa prenotazione. Questa sembra essere la direzione del Comune di Milano.
Tuttavia, la stessa indagine viene interpretata da alcuni come un segnale dell’inutilità di una ZTL in via Montenapoleone. Questo è il parere di Carlo Monguzzi, rappresentante di Europa Verde in Palazzo Marino. “Entrano davvero poche auto, come abbiamo sempre sostenuto”, afferma: “Nonostante il riscontro decisamente negativo, il sindaco ha continuato a definire questa misura storica. È chiaro che si tratta di una decisione ingiustificata e superflua”.
La questione dei 15 minuti.
L’amministrazione è decisa a procedere. La questione centrale riguarda il tempo massimo consentito per la sosta dei veicoli in quella zona. L’ente locale è incline a offrire un margine di 15 minuti, giudicato insufficiente sia dagli esercenti sia dal Ministero delle Infrastrutture, che deve dare l’approvazione finale. Una volta implementata, la ZTL opererà tutti i giorni, 24 ore su 24 (le eccezioni sono ancora in fase di considerazione, ma sembra che i residenti dovranno registrare i loro veicoli), integrandosi in una situazione di traffico ridotto tra piazza San Babila e corso Europa.