×

Il governo della Lombardia richiede maggiore trasparenza riguardo alle qualifiche dei lavoratori nei servizi educativi

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità una mozione per richiedere al governo maggiori dettagli sui requisiti necessari per l’iscrizione all’albo e l’assunzione di operatori educativi. I partecipanti al dibattito erano unanimi quanto alla necessità di questa mozione, proposta dal Patto Civico in relazione alla continuità dei servizi educativi e socio-pedagogici. “Per mesi – afferma Michela Palestra del Patto Civico – gli addetti ai servizi educativi, come asili nido e strutture integrate, si sono trovati in una situazione insopportabile di dubbi sul loro futuro professionale”. Sembra che ci sia confusione sui titoli e le certificazioni del personale, che a sua volta incide sul processo di reclutamento. “La conseguenza potrebbe essere l’impossibilità di garantire un servizio essenziale per le famiglie lombarde, mettendo in crisi la gestione di asili nido e strutture simili da parte degli Enti Locali e delle organizzazioni private”.

La mozione ha incaricato il governo a rispondere alle richieste degli operatori (8.000 in Lombardia), fornendo dettagli sui requisiti professionali e il processo di iscrizione all’albo.

“Quando la Regione Lombardia si occupa di servizi educativi per la prima infanzia, che non consideriamo assistenziali, ma educativi, poiché riguardano una domanda collettiva e non individuale, crediamo che dovremmo considerare non solo la distribuzione di voucher, ma anche i lavoratori di questo settore, fondamentali per l’educazione dei più piccoli e con un ruolo centrale nel condividere le responsabilità genitoriali”, hanno osservato Paola Bocci e Davide Casati, consiglieri regionali del PD, invitando la Regione Lombardia a considerare un’estensione.

Anche Silvia Scurati della Lega si è dimostrata soddisfatta: “L’approvazione di questo documento, rivisto dalla maggioranza di centrodestra, rappresenta un passo importante per migliorare e potenziare l’educazione dei ragazzi. Abbiamo avviato un fruttuoso lavoro di audizione con le associazioni di categoria nella commissione regionale. Con l’iniziativa data dalla Regione Lombardia e dall’assessora alla famiglia Elena Lucchini, miriamo a proseguire il percorso già intrapreso presso il governo per sottolineare la necessità di definire in modo più chiaro le competenze professionali richieste agli educatori e le modalità di iscrizione all’albo”.

Leggi anche