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Anche Forza Italia si oppone alla proposta Ius Scholae dalla Regione Lombardia, votando in disaccordo

La Regione Lombardia ha respinto lo Ius Scholae, con Forza Italia che ha votato contro. L’opposizione ha criticato vivamente questa decisione accusando Forza Italia di contraddizione nei propri comportamenti. Nello specifico, il consiglio regionale ha bocciato due mozioni che cercavano di ottenere la cittadinanza italiana attraverso lo Ius Scholae.

Queste mozioni, portate avanti dall’opposizione, miravano a stimolare il governo nazionale a creare una legge che avrebbe concesso pieni diritti ai quasi 900mila studenti stranieri che frequentano le scuole italiane. Anche se l’obiettivo era riconosciuto come parziale, l’opposizione riteneva che fosse un passo significativo.

Tuttavia, il centrodestra ha bloccato compattamente le mozioni. Subito dopo, è scoppiata una controversia sul comportamento di Forza Italia. Il segretario nazionale del partito, Alberto Tajani, ha infatti affermato che il partito è favorevole alla concessione della cittadinanza a seguito di un periodo di studio in Italia.

Onorio Rosati di Alleanza Verdi Sinistra ha dichiarato che il consiglio regionale ha assunto una grande responsabilità rifiutando di svolgere un ruolo politico e istituzionale per la riforma della legge sulla cittadinanza. Queste mozioni avrebbero dato risonanza a un problema politico e sociale di grande importanza. Egli sostiene che l’integrazione deve iniziare dalla scuola.

Il Partito Democratico ha definito il comportamento di Forza Italia come contraddittorio.

Secondo Pierfrancesco Majorino, leader del gruppo del Partito Democratico, Forza Italia deve determinare la sua posizione sulla questione della cittadinanza. Egli sostiene che la legislazione italiana necessita di modifiche, come proposto dalle mozioni del PD e del Movimento 5 Stelle. Il Consiglio regionale della Lombardia aveva l’opportunità di inviare un messaggio al Parlamento, ma ha scelto cinicamente di non farlo, in parte a causa dell’atteggiamento contraddittorio di Forza Italia che ha effettivamente respinto l’idea dell’introduzione del Ius Scholae. L’opposizione ideologica della destra influisce sulla vita di centinaia di migliaia di giovani che crescono accanto ai nostri figli, condividendo tutto con loro, ma senza poter godere degli stessi diritti.

Forza Italia ha risposto alle critiche con Fabrizio Figini, il suo capo nel Consiglio regionale: “Con il nostro voto contrario di oggi, stigmatizziamo fortemente l’intento di alcuni politicanti di utilizzare i diritti come mero strumento di propaganda. Altrimenti non si capisce perché PD e M5S non abbiano cercato un dialogo preliminare con noi. Quale sarebbe poi il ruolo del consiglio regionale nella discussione di un tema di portata nazionale? Le mozioni come queste servono solo ad influenzare l’opinione pubblica e cercare di dividere la maggioranza. Lo Ius Scholae è una riforma necessaria che richiede attenzione e sensibilità e non può essere risolta con due mosse separate che non hanno nemmeno unito l’opposizione”.

Infine, la Lega si oppone fermamente.

Nella visione della Lega, le mozioni del Pd e 5 Stelle per l’introduzione dello Ius Scholae sono state correttamente respinte. “Cedere la cittadinanza non rappresenta integrazione”, afferma l’assessore Silvia Scurati, sottolineando la coesione del centrodestra di fronte a questa questione. “L’Italia è già tra le nazioni europee che concede più cittadinanze (più di 213mila nel 2022, come rilevato dagli Eurostat), non c’è quindi alcun bisogno di ampliare questo processo. Al contrario, la Lega al governo suggerisce di elaborare strategie per limitare tale processo, come ad esempio revocare la cittadinanza a chi commette crimini nel nostro territorio”. Secondo Scurati, lo Ius Scholae “non solo non rappresenta una priorità per l’Italia, ma non fa nemmeno parte del programma del governo eletto nel 2022. È invece essenziale assicurarsi che gli stranieri in cerca di cittadinanza abbiano terminato l’istruzione obbligatoria, siano parte attiva della nostra società, rispettino la nostra cultura, parlino la nostra lingua e aderiscano alle leggi e ai principi costituzionali”.

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