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La ragione per cui l’estensione della metropolitana non sta procedendo è dovuta all’assenza di informazioni fornite dal comune di Milano

Il progetto per l’estensione della metropolitana M5 da Milano a Monza è attualmente in stallo, a causa dell’assenza di informazioni richieste dal comune di Milano. Nel palazzo regionale della Lombardia, martedì è stato nuovamente sollevato il problema durante il question time. Questa iniziativa di estensione della metro non può procedere a causa di un presunto sovrapprezzo di 400 milioni, che il palazzo Marino avrebbe richiesto al ministero per portare a termine il progetto.

Rispondendo alle domande di Martina Sassoli, di Lombardia Migliore, riguardo la posizione della regione sulle richieste di palazzo Marino per un finanziamento supplementare e un’estensione del termine di due anni per la metropolitana, il responsabile per le infrastrutture della Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi, ha dichiarato che mancano alcuni dati forniti dal comune.

Terzi ha definito questo progetto fondamentale, in quanto crea un collegamento tra Milano e Monza, città già contraddistinte da un’elevata mobilità. Ha inoltre rivelato che il comune di Milano, che guida il progetto, sta gestendo la situazione in modo indipendente e non ha ancora consegnato le informazioni richieste, che sono essenziali per richiedere ulteriori fondi.

Il ministro dei trasporti, Matteo Salvini, è intervenuto direttamente sulla questione nelle ultime settimane, riconoscendo le difficoltà, ma assicurando che la M5 arriverà a Monza. “Ovunque mi giro, giustamente, mi chiedono miliardi” ha affermato. “Ora analizziamo i documenti per comprendere il bisogno di quasi mezzo miliardo di euro per l’estensione della M5, che desideriamo spingere oltre Monza. Tuttavia, non possiamo finanziare tutto. Stiamo investendo molto su Milano e sulla Lombardia e l’estensione della metropolitana a Monza e Brianza è cruciale”. Salvini ha assicurato che saranno disponibili nuovi finanziamenti, ma non ha fornito cifre dettagliate in quanto necessita di valutare con i tecnici i documenti ricevuti da Palazzo Marino, anche se ciò è avvenuto solo qualche giorno dopo la richiesta del comune di Milano.

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