Il pediatra del Fatebenefratelli, in caso di sconfitta rimarrà in Consiglio
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Luca Bernardo, se diventerà il nuovo sindaco di Milano, con le prime due delibere, assumerà 600 vigili e abolirà l’addizionale Irpef per gli under 35 che creano nuove imprese.
Le prime delibere di Bernardo: più sicurezza e meno imposte
Il candidato sindaco di centrodestra annuncia “I miei primi provvedimenti saranno chiari: un bando per l’assunzione di 600 nuovi agenti di polizia locale, con la valorizzazione del poliziotto di quartiere, fondamentale per far sentire più sicuri soprattutto donne e anziani, e la sospensione della Tari per gli esercizi commerciali in difficoltà economica. A quest’ultima misura verrà associata l’abolizione dell’addizionale Irpef per gli under 35 che creano nuove imprese“. E prosegue “Gli ultimi 10 anni d’amministrazione sono stati caratterizzati da un innalzamento della tassazione locale senza precedenti; per cittadini e imprese è stato un continuo salasso. Noi invece ridurremo il carico fiscale e la spesa corrente“.
Le prime delibere di Bernardo: “Rimarrò in Consiglio Comunale”
I risultati degli ultimi sondaggi non sono esattamente positivi né per Bernardo né per il centrodestra, ma il candidato non sembra scoraggiarsi “Proseguo i miei confronti con i cittadini milanesi. L’unico vero sondaggio lo consoceremo il 4 ottobre quando ci saranno i risultati delle elezioni”.
Durante l’intervista a Radio Capital nella giornata di giovedì 16 settembre, ha precisato “Nell’ipotesi peggiore in cui dovessi perdere le elezioni comunali, certamente rimarrò in consiglio comunale perché quello che ho promesso ai cittadini milanesi è di essere vicino a loro, non solo come medico ma anche come consigliere”.
In merito alle divisioni interne al centrodestra conclude: “I comizi separati li ritengo necessari e importanti, ma la cosa più bella è che stiamo organizzando con tutta la coalizione insieme un evento, non sappiamo ancora la data e il luogo. Chiuderemo la campagna elettorale tutti insieme. I leader della coalizione li sento tutti vicini e Matteo Salvini così spesso che speriamo di non far ingelosire mia moglie e la sua fidanzata”.
Le prime delibere di Bernardo: le dimissioni del portavoce
Nel frattempo, il portavoce Alessandro Gonzato si è dimesso: rinuncia motivata da incompatibilità professionale. Il giornalista di Libero aveva accettato l’incarico il 4 agosto scorso.
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