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Fiera del bebè a Milano: il sindaco Sala negherà il patrocinio all’iniziativa

Il dibattito e le parole del sindaco di Milano

Sindaco Milano

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, dichiara “Noi non ne sappiamo assolutamente nulla. Ovviamente non è una cosa a cui daremo mai un patrocinio, magari è un’iniziativa prevista in un luogo di privati”.

La Fiera del bebè e la maternità surrogata

Il primo cittadino aggiunge “Non ne so nulla e tutte queste polemiche sono nate dal fatto che c’è apparentemente una locandina in giro, con un’intenzione di essere qua a maggio del 2022”.

In realtà, il calendario della fiera dell’utero in affitto -o gestazione- prevede due date a Milano: il 20 e 21 novembre -e non nel mese di maggio-. La vicenda è esplosa dopo che il quotidiano Avvenire ne ha parlato con un repotage. A Parigi, come in altre città europee, si tiene il salone Désir d’enfant -desiderio di un bambino-, in cui si commercializza l’utero in affitto. L’edizione milanese verrebbe denominata ‘Un sogno chiamato bebè’: l’obiettivo è quello di pubblicizzare le organizzazioni che permettono e facilitano la pratica della gestazione per altri. Pratica ancora vietata sia in Italia che in Francia.

Fiera del bebè: Fdi al contrattacco

Le organizzazioni cattoliche e i partiti di centrodestra hanno subito manifestato un vivo dissenso in merito. La leader nazionale di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha chiesto espressamente al sindaco Sala di dichiarare l’indisponibilità della città ad ospitare l’evento. L’eurodeputato Carlo Fidanza annuncia “Un obbrobrio che va fermato”. Anche gli esponenti di Fdi Michele Mardegan e Chiara Valcepina, candidati al consiglio comunale alle elezioni del 3 e 4 ottobre, protestano: “La sinistra si indigna per i talebani ma accetta che la dignità delle donne occidentali sia violata da questa iniziativa” e ancora L’utero in affitto è una pratica scandalosa alla quale la nostra nazione deve solo ribellarsi“. Massimiliano Bastoni -Lega- definisce questa un’azione subdola, in quanto il sito ufficiale parlerebbe quasi unicamente di procreazione medicalmente assistita ma, tra i partner, c’è la società Ivf Bubble, che si occupa anche di maternità surrogata.

Fiera del bebè: il Comune non ha autorizzato nulla

L’assessore della giunta milanese, Laura Galimberti, ha annunciato che il Comune di Milano non ha concesso autorizzazioni (nel caso fosse stato in un luogo comunale) né patrocini, ma al momento non è nemmeno nelle condizioni di vietarne l’effettuazione. Attualmente la maternità surrogata in Italia è vietata, insieme alla sua “pubblicità” (articolo 12 della Legge 40).

Il sito internet della manifestazione sembrerebbe non implicare che durante la fiera vengano fatti consulti medici in merito alla gestazione per altri o proposte su pratiche vietate.

Fiera del bebè: l’appoggio dei Radicali

L’assessore alla partecipazione Lorenzo Lipparini, capolista di Milano Radicale con Sala alle elezioni comunali, scaglia una lancia a favore: “La destra puntualmente parla di utero in affitto come ‘reato universale’, ma è uno specchietto con cui giustificare la propria omofobia. Le coppie che ricorrono alla gestazione per altri sono eterosessuali in più del 90% dei casi. Le coppie omosessuali sono oggi discriminate due volte: non possono sposarsi e il riconoscimento dei figli dipende dall’apertura mentale del sindaco, dell’ufficio anagrafe o dai tribunali. Siamo orgogliosi di avere, tra le nostre candidate, Corinna Marrone Lisignoli, una mamma arcobaleno che, nel 2018, ha ottenuto il riconoscimento dell’atto di nascita del figlio con l’indicazione di entrambe le madri”.

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