Futuro sindaco di Milano o meno, Sala assicura che si batterà soprattutto per la causa ambientalista e per le categorie più fragili.
Beppe Sala assicura che, sia lui o non sia lui il futuro sindaco di Milano, continuerà a battersi per le due cause principali del suo programma elettorale: ambiente e misure per le categorie più fragili.
Beppe Sala sul futuro
Il Sindaco Sala, intervenuto al Forum “L’Europa delle città oltre il Covid” condivide le sue idee sul futuro di Milano, e ritrovata la carica che qualcuno non vedeva più nel sindaco dichiara: “Non dobbiamo solo subire le conseguenze della pandemia, bisogna essere rapidi nell’immaginare un’evoluzione. Cosa farà Milano? Nella prima fase da un lato ci sarà la progettazione della città del futuro, ma dall’altra dovremo essere molto attenti ai bisogni: in tanti stanno perdendo il lavoro”. Progettualità, idee ma senza lasciare nessuno dietro, proprio come se Milano fosse un’azienda da far ripartire e lui il suo nuovo manager.
Secondo punto fondamentale, e integrato a questo, c’è la transazione green della città. “L’ambientalismo non è una moda – dichiara il primo cittadino- ma un sentimento che ha pervaso la nostra società. In corso Sempione in futuro non ci dovranno essere più auto parcheggiate sotto gli alberi né nel viale principale né nel controviale. È una cosa di buon senso. Il tema ora è quanto ci si mette e in quanto si creano altri parcheggi. Bisogna avere il coraggio della visione“. Su questo tema infatti il Sindaco ha già annunciato l’apertura di un bando per la costruzione di parcheggi sotterranei, che permetterà alla città di ottenere più parcheggi e allo stesso tempo, in superficie, più spazio per marciapiedi e aree verdi. Tuttavia il Sindaco dichiara: “Vent’anni fa c’erano 60 macchine ogni 100 abitanti e oggi ce ne sono 51 ogni 100. Tra dieci anni perché non possiamo scendere a un livello di eccellenza, cioè 40 auto ogni 100 abitanti? Come nelle città che oggi prendiamo a modello“.
Fondamentale per realizzare e mettere in moto la ripartenza sarà l’utilizzo del Recovery Fund, per il quale “noi sindaci – ha spiegato Sala- abbiamo chiesto all’Europa che il 10% di quei fondi vada direttamente alle Città metropolitane. L’Italia non ha strutture per gestire flussi così importanti di denaro“.
Sono questi gli obiettivi fondamentali del nuovo programma di Sala. Obiettivi a cui non vuole rinunciare neanche nel caso non dovesse essere lui il futuro sindaco di Milano. “Se vincerò sarò sindaco per altri cinque anni. Se perderò mi cercherò un lavoro e garantirò il fatto che continuerò dal consiglio comunale a portare avanti le battaglie politiche che mi sono intestato“ assicura Sala.