Esce allo scoperto la prima di quelli che il quotidiano La Repubblica ha indicato come circa 2mila tra assessori, sindaci e consiglieri comunali che hanno usufruito del bonus Inps per le partite Iva e i lavoratori autonomi stanziato dal governo.
Si tratta della consigliera del Comune di Milano Anita Pirovano, che sull’onda dell’indignazione popolare ha deciso di autodenunciarsi sulla propria pagina social ammettendo di aver chiesto il bonus in quanto da lavoratrice non riesce a vivere solo di politica.
Nel post pubblicato su Facebook la consigliera Pirovano, eletta alle ultime elezioni amministrative del 2016 con la lista Sinistra per Milano, afferma di aver appreso dai giornali di essere coinvolta nella vicenda dei cosiddetti furbetti del bonus: “Non vivo di politica perché non voglio e non potrei.
Non potrei perché ho un mutuo, faccio la spesa, mantengo mia figlia e – addirittura – ogni tanto mi piace uscire e durante le ferie andare in vacanza. In più ho studiato fino al dottorato e all’esame di stato per diventare psicologa e ricercatrice sociale, professione in cui negli ultimi tempi mi sembra spesso di essere “più utile” alla società che in consiglio comunale”.
Al di là dei cinque parlamentari che sono stati scoperti aver ottenuto il bonus, secondo la Pirovano sarebbe ingiusto prendersela con tutti i circa 2mila amministratori pubblici che secondo La Repubblica sarebbero colpevoli di aver chiesto la misura assistenziale: “Mi arrabbio ancor più se penso che nel calderone dei 2.000 probabilmente sarà stato tirato in causa anche qualche sindaco (accomunato ai parlamentari o ai consiglieri regionali dal comune impegno politico ma non dal conto in banca) di un piccolissimo comune con una grandissima responsabilità pubblica e un’indennità di poche centinaia di euro annue“.