Stanno facendo molto discutere le dimissioni che questa mattina Stefano Boeri ha consegnato nelle mani del sindaco Giuliano Pisapia. Come andrà a finire?
UPDATE 1 dicembre
Boeri rientra in giunta come assessore alla Cultura, ma perde la delega a Expo.
Mi dispiace smontarvi la poesia, ma non ho mai creduto per un solo minuto agli attestati di (finta) stima reciproca e alle dichiarazioni ‘volemosebbene’ di Giuliano Pisapia e Stefano Boeri, che qualche ora fa ha restituito le deleghe da assessore alla Cultura.
E’ da quando Boeri ha perso le primarie che rosica. Ora, come riporta il Corriere, il Sindaco dovrà decidere se riconfermarlo alla Cultura o estrometterlo dalla giunta.
Venerdì scorso Pisapia, dopo alcune prese di posizioni dell’assessore non concordate con il resto dei colleghi, aveva fatto mettere a verbale che c’era “un problema di fiducia”: l’assessore alla Cultura si era espresso contro il Museo di Arte contemporanea a City Life.
Gli esponenti del Pd Giuseppe Civati, consigliere regionale, e Carlo Monguzzi, consigliere comunale, hanno lanciato un appello:
“Lanciamo un accoratissimo appello a Pisapia e Boeri affinché difendano il sogno di centinaia di migliaia di elettori milanesi, che solo pochi mesi fa ci hanno chiesto di cambiare, di innovare, di rendere più bella e vivibile Milano. C’è bisogno di tutti e due, non commettiamo sbagli proprio ora, che siamo all’inizio e in un momento decisivo”
Idem i ragazzi di esterni, che sul loro sito, da cui è tratto lo screenshot di apertura di questo post, scrivono:
“Sei mesi fa insieme ai cittadini milanesi e a molti italiani abbiamo visto a Milano nascere la speranza di un’Italia diversa e di un modo nuovo di intendere la politica e l’amministrazione di una città.
La forza di un pensiero politico nuovo e di un popolo unito dallo stesso obiettivo hanno reso possibile la primavera di Milano. Oggi, in questo autunno, non ci capacitiamo di come diversi punti di vista possano portare a una rottura definitiva dei rapporti tra il Sindaco e un suo Assessore.
Una spaccatura tra i due sarebbe devastante sul piano politico e su quello delle aspettative e dell’immaginario dei cittadini milanesi.
I sottoscritti cittadini si appellano a entrambi perchè ritrovino la voglia di confrontarsi forti dei motivi che li hanno uniti, che ci hanno uniti, in un’impresa politica che sta già cambiando il clima di questa città”
Io di sicuro sono diventata più acida. E l’assessorato alla Cultura non porta tanto bene.