Il terzo atto del capolavoro di Verdi andrà in scena con 18-20 mimi/ballerini esterni
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Manca meno di una settimana alla Prima del tanto atteso Macbeth, ma alla Scala di Milano è stato proclamato uno stato di agitazione in solidarietà al Corpo di ballo. La causa? La decisione del teatro di avvalersi di personale esterno, circa 18-20 mimi/ballerini, per la “pantomima” del terzo atto, provocando così un aggravio di costi.
Scala, solidarietà al Corpo di ballo: il malcontento generale
A volere i mimi, il regista dell’opera: Davide Livermore. Essi saranno tra i protagonisti dello spettacolo. Malcontento tra i ballerini scaligeri e il direttore del ballo Manuel Legris. Nella giornata del 14 dicembre, inaugurerà la stagione del balletto la prima rappresentazione de La Bayadère, con la coreografia di Rudolf Nureyev.
Scala, solidarietà al Corpo di ballo: il comunicato
Le segreterie di Slc Cgil, Fiestel Cisl e Uilcom Uil e Fistal Cisal e le rappresentanze sindacali della Scala hanno firmato un comunicato dal quale si evince che “In riferimento alle decisioni assunte dal Direttore del Corpo di Ballo di non riconoscere il ruolo di étoile e i conseguenti avanzamenti di ruolo nel classico e storico allestimento “La Bayadère”, nonostante sia previsto dall’art 99 e dall’art 100 del contratto unico Teatro alla Scala, prendono atto anche della non disponibilità del direttore ad un confronto con i delegati e con il Corpo di Ballo“.
Scala, solidarietà al Corpo di ballo: non è la prima volta
Pertanto, i lavoratori hanno deciso di riunirsi in un’assemblea, aprendo lo stato di agitazione, “con riserva di assumere tutte le iniziative che si rendessero necessarie”. Rivolgendo uno sguardo al passato, anche l’apertura della stagione d’opera e balletto 1975/76 si era rivelata intrinseca di criticità e polemiche: Giorgio Strehler decise di cancellare il balletto del terzo atto, per sua volontà.
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