Scopriamo la storia dei quartieri meno conosciuti di Milano, per scoprire insieme le origini e magari organizzare qui la prossima gita fuori porta
Milano è formata da ben 88 quartieri. Molti di questi quartieri si conoscono non solo a Milano, ma in Italia e in tutto il mondo, come ad esempio quello di Citylife, il quartiere di Milano progettato da Zaha Hadid, Daniel Libeskind e Arata Isozaki. Altri quartieri di Milano invece sono diventati famosi di recente, come il quartiere di Porta Venezia, definito dalla rivista Time Out, uno dei quartieri più cool del mondo. Ma siete sicuri di conoscerli tutti? Abbiamo allora deciso di portarvi in alcuni dei quartieri più antichi e forse meno conosciuti di Milano, quelli che, prima di diventare parte di Milano, erano dei borghi autonomi la cui fonte principale derivava dalla coltivazione dei campi, situati poco fuori Milano. Scoprite con noi quali sono, e le origini di queste mete originali per una gita fuori porta.
I primi 3 quartieri meno conosciuti di Milano
Al posto numero 1 dei quartieri meno conosciuti di Milano scopriamo il quartiere di Muggiano. Muggiano è un piccolo borgo collegato a Milano città solo da una strada, via Mosca. Il borgo era prevalentemente costituito da ampi campi agricoli con le relative cascine, alcune delle quali sono diventate meta di gite fuori porta, come le Cascine Guascona e Guasconcina, la cui costruzione risale ai primi del ‘400, e i cui terreni oggi ospitano “il lago dei cigni” e il “parco della Cava di Muggiano”.
Poco distante dal borgo di Muggiano compare quello che è il secondo quartiere meno conosciuto di Milano: Assiano. Questo borgo sembrerebbe esistere sin dall’epoca degli antichi romani, che chiamavano questa zona Axilianum, da cui il nome attuale. Anche qui l’attività principale era la coltura dei campi e anche qui è ancora presente la Cascina Moirano e la Cascina Malandra, entrambe fulcro delle attività e considerate comuni indipendenti fino all’arrivo di Maria Teresa d’Austria che li volle annettere a Milano.
Terzo quartiere meno conosciuto di Milano è il quartiere Campo dei Fiori, il cui nome deriva dal villaggio costruito nel 1919 dall’Istituto Autonomo Case Popolari. Il Villaggio fu costruito con villette monofamiliari, distribuite su ciascuna strada del quartiere, il cui nome era un albero o un fiore, che veniva anche utilizzato per adornare la strada. Ecco perché fu chiamato Villaggio dei Fiori. Queste graziose villette furono poi demolite per far spazio a condomini da mettere in vendita. Le case però furono occupate. Fu la prima volta che succedeva in Italia. Oggi il quartiere è un quartiere residenziale con un ampio parco.
Completa la lista dei quartieri meno conosciti di Milano i quartieri di Taliendo e di Ronchetto delle Rane.
Il quartiere di Taliendo anch’esso era un ampio spazio agricolo, la cui cascina principale era proprio la cascina Taliendo, da cui il nome dell’attuale quartiere. Nel 1909 l’intera area agricola venne trasformata, ad eccezione della cascina Taliendo, per fare spazio al primo aeroporto d’Italia: l’Aerodromo d’Italia. La costruzione fu voluta per realizzare qui Il circuito aereo internazionale, la gara di velocità aerea aperta a piloti di ogni nazione. Da allora la storia del quartiere è sempre stata collegata agli aerei. Prima ospitò l’aeroporto militare, durante la guerra mondiale, poi diventò sede dell’azienda Aeroplani Caproni. Infine è stato l’aeroporto di Milano sino alla costruzione di Linate, nel 1930. A quel punto fu edificato per diventare un quartiere di Milano.
Ronchetto delle Rane anch’esso era un borgo agricolo. Il suo nome nasce proprio dall’arnese che si utilizzava per tagliare l’erba, una sorta di machete che si chiamava roncola. Ronchetto delle Rane è il quartiere più grande dei tre “Ronchetti” presenti nella zona. Gli altri due quartieri si chiamano rispettivamente Ronchettino e Ronchettone. Ciò che però colpisce di questo quartiere è il fatto che sia uno dei borghi meglio conservati di Milano. Affascinante guardare gli edifici che compongono il borgo, su cui è visibile il passare del tempo. Presente inoltre la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, la chiesa del quartiere, esempio di chiesa barocca e che custodisce al proprio interno uno degli organi più antichi di Milano, costruito addirittura nel 1748.