Colorata e curiosa nel suo aspetto, la Torre Arcobaleno di Milano è parte dello skyline della città. Ma qual'è la sua storia?
Prima di prendere il nome di Torre Arcobaleno essa doveva essere demolita. Ma perchè? Viene costruita nel 1964 come torre piezometrica in calcestruzzo alta almeno trentacinque metri, non lontano dal Cimitero Monumentale, proprio adiacente alla stazione ferroviaria di Milano, Porta Garibaldi. Queste venivano costruite per essere poi utilizzate come acquedotti, fornite di un serbatoio elevato da terra, in questo caso dalla muratura del manufatto. Veniva adoperata come riserva, ma anche per ricavare velocità nella fuoriuscita dell’acqua, essa infatti è proporzionale all’altezza della torre.
Torre Arcobaleno Milano
Inizialmente veniva usata per rifornire la stazione di acqua per le locomotive a vapore ma poi perse la sua funzione. Attorno agli anni ottanta però, a causa dei danneggiamenti si pensò di demolirla. Furono i mondiali di calcio nel 1990 a salvarla. Per quell’occasione infatti si decise di restaurarla con piastrelle tinteggiate di molti colori da dove viene anche il nome Torre Arcobaleno.
Il passare del tempo ha favorito il deterioramento ma fu nuovamente ristrutturata. Un lavoro molto costoso per le aziende che hanno eseguito i lavori, di circa 100 mila euro, favorito grazie all’evento Expo 2015, un omaggio ai visitatori. Con ben 14 varietà di colori che compongono un bellissimo effetto visivo, si presenta oggi con tutta la sua maestà.
La scelta dei colori arriva dal pensiero degli architetti di vivere in un mondo in un modo perspicace ed equilibrato in un pianeta dove si incrociano la tecnologia, la natura, l’innovazione e la tradizione. Le piastrelle realizzate in ceramica sono state scelte per omaggiare il Made in Italy dei ceramisti italiani. Chiunque passeggiando vicino alla stazione alza lo sguardo per mirare la bellezza di Milano. Essa infatti ha dato un po’ di colore, di luce alla città.
La ristrutturazione
Un progetto ideato dallo studio Original Designers inserito nel programma Wonderline. Quest’ultimo è un prospetto che unisce al colore molte iniziative nella cerchia dell’arte e dell’archittetura. Per la lavorazione invece se n’è occupato Bazzea che in soli 25 giorni ha pulito l’intera struttura eliminando anche i graffiti che avevano invaso la superficie in ceramica. Infine hanno provveduto anche alla sostituzione delle piastrelle in ceramica verniciando prima il manufatto ricoprendo il tetto con guaina impermeabile, favorendo così una struttura duratura nel tempo. Condor S.P.A. ha inoltre partecipato alla ristrutturazione della Torre curando il progetto: ha fornito materiali e attrezzature tra i più innovativi sul mercato. L’importanza dei lavori è stata realizzare una ristrutturazione non modificando la forma ma impiegando materiali di alta qualità. Fila solution ha assistito al progetto occupandosi sia della pulizia che della protezione esterna della Torre Arcobaleno. Mapei ha provveduto alla rimozione di tutte le piastrelle che c’erano prima di intraprendere la ristrutturazione e ha provveduto alla verniciatura. Marazzi ha provveduto alle nuove piastrelle in 14 diversi colori. Le tre superfici compongono la struttura, quella lucida, opaca, antiscivolo con una struttura a tratti in 3D. La ceramica usata ha avuto la certificazione LEED per premiare il materiale riciclabile usato nel progetto realizzato.