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Arco della Pace Milano: la storia di uno dei monumenti simbolo della città

Non sono molti i milanesi che conoscono la storia dell'Arco della Pace: quado è stato costruito? E perché?

arco della pace
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L’Arco della Pace di Milano è un arco di trionfale sito nel capoluogo lombardo, all’inizio di Corso Sempione. Fu dedicato alla condizione di pace raggiunta tra le nazioni europee stipulata con il congresso di Vienna del 1815.

Arco della Pace: la sua storia

L’arco della Pace deve essere collocato, dal punto di vista storico, in un contesto in cui vi erano numerosi progetti urbanistici volti a migliorare l’estetica e la funzionalità della città lombarda. Nello specifico, furono progettati il foro di Bonaparte, l’Arena civica, e la strada del Sempione; l’obiettivo più ambizioso era quello di creare una strada che fungesse da linea retta tra Milano e Parigi, sullo stile delle boulevards parigine.

La costruzione fu progettata da Luigi Cagnola nel 1806, con lo scopo di accogliere l’ingresso in città del Vicerè Eugenio Beauharnais con sua moglie, Augusta di Baviera. I lavori furono diretti dallo stesso Marchese Luigi Cagnola, con l’aiuto di altri illustri nomi come Francesco Peverelli, Domenico Moglia, Nicola Pirovano. Tuttavia, dopo una serie di circostanze storiche, tra cui la caduta del Regno avvenuta nel 1814, i lavori furono sospesi, per poi essere ripresi solo nel 1826, sotto l’impero di Francesco I d’Austria; gli ultimi lavori prima dello stop definitivo si svolsero il 19 Aprile 1814.

La struttura

Da un punto di vista strutturale ed architettonico, l’arco della Pace è identificabile con uno stile neoclassico; l’opera è realizzata in granito di Baveno, ed è interamente rivestito in marmo di Crevola d’Ossola. La sua imponente altezza, raggiunge i venticinque metri, ed è larga ventiquattro. Costruito ispirandosi ai molteplici modelli dell’arte romana, l’Arco della Pace simboleggia un vero e proprio inno al neoclassicismo, collocandosi tra i monumenti più significativi e rappresentativi di questa corrente architettonica.

La struttura, inoltre, è composta da tre porte ad arco, costeggiate da colonne corinzie scanalate. Inoltre, vi è il cocchio trainato da sei cavalli, che ha come scopo quello di accogliere Minerva in Pace, statua il cui peso va oltre le dieci tonnellate, con un’altezza complessiva di quattro metri.

Ad adornare ulteriormente la struttura, poi, c’è una decorazione in plastica che descrive ampiamente quelli che sono i temi tipici della Restaurazione, con uno stile tipicamente accademico.

Con il ritorno al potere degli Asburgo, cambiarono quelli che erano i temi che l’Arco avrebbe dovuto rappresentare. Inizialmente, infatti, l’Arco fu progettato per celebrare una vittoria (com’era dopotutto tipico di queste tipologie di costruzioni, sin dall’epoca romana fino a quella francese), ossia quella occorsa durante la battaglia di Jena in Turingia, che fu vinta dai francesi nell’Ottobre del 1806. Con gli Asburgo al potere, dunque, mutò il suo fine rappresentativo, diventando così Arco della Pace, in onore della pace stipulata durante il Congresso di Vienna.


A continuare i lavori, sono Peverelli e Londonio, dopo la morte di Luigi Cagnola sopraggiunta il 1833. Ad inaugurare l’opera, fu Ferdinando I d’Austria, in occasione della sua incoronazione avvenuta il 10 Settembre 1838. Grazie a dei recenti interventi di restaurazione, avvenuti tra il 1998 ed il 2010 grazie all’intervento della Soprintendenza, sono stati restaurati i bronzi, ed è stato posto in essere un intervento di pulitura dell’Arco, mettendo in sicurezza le parti più degradate e a rischio di distacco. La parte dei bassorilievi, essendo più esposta e facilmente accessibile, è stata pulita dagli atti vandalici, ridando così alla struttura la dignità che merita.

In definitiva, l’Arco della Pace si presenta in maniera imponente, racchiudendo in sé tutta la possenza di un periodo storico/architettonico dove il Neoclassicismo domina in maniera imperativa e forte. Grazie ai suoi bassorilievi, alle scene riportate, alle colonne e alle statue enormi, l’Arco della Pace si pone come una sorta di riassunto di una corrente architettonica che ha cercato di riportare ai fasti quelli che sono i crismi di un’arte antica, che sembrava essere destinata a scomparire.
Grazie ad un sapiente lavoro di progettazione, l’Arco della Pace ancora oggi si presenta come un tempo, simbolo perpetuo di un’espressione artistica indelebile nel tempo.

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