Egon Schiele (1890-1918) nasce nel 1890 a Tulln, una cittadina nei pressi di Vienna, la capitale asburgica che in quell'epoca vive un periodo vivace sul fronte commerciale e culturale, un binomio che favorisce il clima artistico di quegli anni.
Qui prende vita la Secessione (1897), presieduta da Gustav Klimt che riconosce all’arte il ruolo di forza propulsiva senza dimenticare la denuncia della realtà come unica via di salvezza dall'ipocrisia e dal falso moralismo che impermea la società. E così, l'arte secessionista pone in primo piano la figura umana, relegandola in uno spazio piatto, abbandonando la prospettiva; tutti elementi ripresi e portati all'estremo dall'Espressionismo.
Gli espressionisti si concentrano più sull'auto-rappresentazione, sui soggetti e le vicende autobiografiche; un'arte che è frutto di un forte individualismo al punto da rendere impossibile l'appartenenza a un movimento artistico.
Il rifiuto della tradizione traspare nell'impiego antinaturalistico del colore, così come nella tendenza alla deformazione e alla riduzione delle forme a pure sagome.
Schiele pone in primo piano la fisicità dei corpi in quanto specchio dell'anima: tramite i gesti e le espressioni sveliamo il nostro io più profondo. Vuole penetrare nell'animo umano ritraendo le pulsioni più intime delle proprie modelle, servendosi di un disegno più nervoso e immediato con posture disarticolate e sgraziate. La prospettiva è assente non solo nelle figure umane ma anche nei paesaggi che appaiono quasi come una giustapposizione di forme geometriche. Più avanti, durante la guerra, il suo stile diventa più realistico senza perdere, però, la forte interiorità del soggetto.
Schiele muore di spagnola molto giovane, a soli 28 anni ma la sua attività artistica è stata molto florida: a soli 19 anni dipinge uno dei suoi quadri più celebri, un autoritratto. Una vita breve ma costellata di vicissitudini drammatiche che sviluppano in lui la tendenza a ritrarre personaggi inquieti; lo segnano in particolar modo la malattia del padre, depresso, e la sua morte, la relazione con l'affascinante rossa dagli occhi verdi Wally Neuzil – ritratta in molte sue opere -, il carcere e l'accusa, non dimostrata, di abuso su minori.
Partecipa attivamente al panorama artistico dell'epoca, esponendo nelle più grandi istituzioni di Vienna, Berlino, Dresda, Praga e Zurigo. Ed è grazie a una di queste istituzioni, il Leopold Museum di Vienna, se oggi possiamo godere anche noi dell'opera di Egon Schiele.
A Palazzo Reale fino al 6 giugno 2010 grazie all'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e Skira potremo ammirare 40 dipinti e opere su carta di Schiele, accompagnati da altrettanti capolavori di Klimt, Kokoschka, Gerstl, Moser e altri protagonisti della cultura viennese di primo Novecento. La mostra è curata da Rudolf Leopold, direttore artistico del LeopoldMuseum, e Franz Smola, conservatore del Museo austriaco (qui in video).
Citiamo dal comunicato stampa:
"L’esposizione ricostruisce attorno alla figura di Egon Schiele il clima culturale di Vienna nei primi anni del XX secolo, partendo dalla fondazione della Secessione, attraversando le tendenze espressioniste della generazione successiva, fino al 1918, anno segnato dalla fine della prima guerra mondiale e dalla morte di Klimt e Schiele. Un breve ma intenso periodo, in cui Vienna, da centro della cultura mitteleuropea, diventa teatro di rovina della vecchia Europa".
Un'occasione da non perdere!
Orari della mostra:
• Lunedì 14.30-19.30
• Martedi,Mercoledì, Venerdì e Domenica
9.30-19.30
• Giovedì e Sabato 9.30-22.30
La biglietteria chiude un’ora prima
Prezzi:
• Intero € 9,00
• Ridotto € 7,50
• Ridotto scuole € 4,50
Per ulteriori informazioni visitate il sito della mostra: www.mostraschiele.it