A Palazzo Marino il primo bilancio preventivo del 2010 parla chiaro.
Di soldi in cassa ne arrivano sempre meno.
“Caduta del mercato immobiliare e i conseguenti minori introiti da oneri di urbanizzazione. E poi le difficoltà del settore pubblicitario che anche per noi si traducono in minor gettito.” Questi, spiega l’assessore Beretta, sono i fattori che hanno determinato la perdita di ben trenta milioni di euro.
Il settore, vittima di questa crisi, sarà la Cultura. Si stringerà la cinghia, infatti, sui sedici teatri convenzionati che beneficiano dei finanziamenti comunali. Così come per altre grandi manifestazioni che Palazzo Marino sovvenziona e patrocina. Nella categoria a rischio rientra, almeno in parte, anche il MiTo — il festival musicale organizzato da qualche anno in coabitazione con Torino — nei confronti del quale «non è da escludere una revisione del budget complessivo».
I tagli nel settore della cultura insomma potrebbero essere intorno a quota 10-15%. Per un po’ quindi potremmo non vedere notti bianche, festival e kermesse.
D’altra parte si sta anche lavorando per migliorare la qualità della spesa pubblica. In tre anni sono stati risparmiate uscite per 17 milioni di euro.
«I soldi che destineremo alle politiche sociali non subiranno variazioni. Così come quelli per i trasporti, per la sicurezza e per tutti gli altri settori che hanno a che fare con la qualità della vita dei cittadini ». Di più. Tra economie varie e voci di spesa depennate, spunta l’idea di un intervento anti-crisi in vista dell’autunno. Beretta sta lavorando all’ipotesi di un fondo per aiutare chi è rimasto senza lavoro. «Tre milioni di euro da destinare al pagamento delle rate del mutuo. Sei mesi a fondo perduto, sei mesi sotto forma di prestito agevolato».