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Milano ha fame di cultura, ma il Comune fa solo tagli. Cosa che non fa bene alla città

In questi giorni si sono viste lunghe code per vedere gratuitamente la "Conversione di Saulo" di Caravaggio di proprieta' della famiglia Odescalchi. Il ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi è soddisfatto

"Sono già 13.000 i visitatori che nel primo fine settimana di mostra hanno affollato la Sala Alessi di Palazzo Marino a Milano. E' il segno che c'è grande fame di cultura nel nostro Paese: per questo simili iniziative hanno grande riscontro. Auspico che tali eventi di alto valore culturale e scientifico siano sempre piuù frequenti, permettendo ai cittadini di conoscere e apprezzare questo importante patrimonio nascosto che grazie alla positiva collaborazione tra pubblico e privato viene reso fruibile"

I milanesi amano la cultura: comprano più libri, frequentano le biblioteche, vanno a teatro, a concerti, a visitare mostre e musei.

Ma il Comune l'unica cosa che fa da qualche mese a questa parte è tagliare a più non posso.

Roberto Camagni e Sandro Lecca hanno presentato i dati del 18˚ Osservatorio permanente della qualità della vita a Milano (realizzato dall'associazione MeglioMilano) e spiegano che

"la città, nel complesso, migliora, ma più lentamente di tante concorrenti europee"

Ecco in breve i dati: 41 milioni e 440 mila euro sono stati stanziati nel 2006 contro i 40 milioni e 190 mila euro nel 2007.

Mille euro in meno ad abitante.

Purtroppo in momenti di crisi tra i primi settori a pagare lo scotto c'è sempre la cultura e lo svago. Anche se l'offerta aumenta: solo nel 2007 spettacoli teatrali e concerti sono stati 15.538.

Molti sono coloro che hanno lanciato l'allarme.

Anche perchè non ci sono solo i tagli del Comune, ma anche quelli dello Stato che con la Finanziaria mette a rischio diverse manifestazioni, come abbiamo già visto con la Festa del Teatro.

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