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Rock'n Music Planet: il rock si mette in mostra in Piazza Duomo

Un progetto molto ambizioso. Nientepopodimeno che in Piazza Duomo. Un museo del rock. Ne parla anche Rock In Road.

Il conduttore/deejay Red Ronnie (che ci aveva parlato di qusto progetto all'inaugurazione della mostra di Sergio Pappalettera) ha messo a disposizione la sua enorme collezione di cimeli: da Elvis Presley a Jimi Hendrix, da Jim Morrison ai Beatles, dai Rolling Stones a Bill Haley,  da Miles Davis a David Bowie, da Woodstock al Live Aid, dai Sex Pistols a Madonna.

Questa mostra è la prima in assoluto in Italia e si potrà visitare da sabato 18 ottobre 2008 a domenica 15 marzo 2009, con un biglietto d'ingresso a soli 5 euro.

Spesi benissimo per ammirare una collezione che vuole raccontare la storia del rock dal 1954 a oggi tra strumenti musicali, locandine, autografi, poster, oggetti, foto, riviste d'epoca, interviste video, vestiti, scritti, poesie e pensieri di personaggi che sono diventati leggenda. Giusto per fare qualche nome si potranno trovare oggetti di Jimi Hendrix, George Harrison, Kurt Cobain, Jim Morrison, John Lennon e Bob Dylan.

Tra i cimeli è stata mostrata anche la chitarra a forma di Africa, il simbolo della mostra (momento di ilarità quando Red nel tirarla fuori ha rischiato di colpire il sindaco con la sua custodia).

Siamo stati alla conferenza stampa di presentazione a Palazzo Marino.

C'è da dire che sentire il sindaco Letizia Moratti parlare di Rolling Stone, ma soprattutto, di Sex Pistols, fa un certo effetto.

Red Ronnie ha raccontato alcuni aneddoti sulla nascita del progetto e ha risposto a un giornalista che chiedeva se fosse stato considerato anche l'aspetto "negativo" del rock (morti per overdose, arresti…).

Ha spiegato Red che ha iniziato a collezionare oggetti del rock perchè sono oggetti che portano con sè un'emozione e mentre fino a qualche anno fa gli davano del matto, oggi alcuni broker propongono come investimento i memorabilia del rock. In una sua nota si legge che

"Fin da piccolo ho avuto la sensazione che per guardare e andare lontano si dovessero avere le radici ben piantate nei ricordi e nelle esperienze vissute. Quando nacque la mia passione per la musica, iniziai a circondarmi di dischi in vinile, ne avevo sparsi per tutta la camera. Era il mio modo di comunicare con gli altri […] Nel corso degli anni ho intervistato le più grandi star e sono diventato amico di molti dei miei miti, ma ho sempre avuto un rammarico: quello di non aver mai conosciuto Jimi Hendrix […] È stato il mio più grande idolo musicale"

Red aveva anche acquistato una sua chitarra, quella che Jimi suonò a Woodstock

"Di recente ho scovato una foto che mi ritrae da ragazzo in quella camera mentre strimpello la chitarra guardando un poster di Hendrix che suona la sua bianca Fender al Festival di Woodstock… il film Woodstock uscì poco dopo la morte di Jimi. Quando lo vidi rimasi folgorato. Hendrix attaccava con l’inno americano, Star Spangled Banner, poi dalla sua Fender Stratocaster bianca cominciavano a uscire suoni lancinanti che sembravano di esplosioni e mitragliatrici. Stava usando quella chitarra per graffiare, urlare. In quel momento Jimi impersonificava la rabbia di un’intera generazione che vedeva il proprio sogno calpestato da una guerra assurda in Vietnam. E Woodstock finiva con l’immagine di quella chitarra sovrapposta a ciò che restava del sogno di un’intera generazione in quei tre giorni di pace, amore e musica: solo dei rifiuti. Mi misi a piangere. Inconsciamente l’esibizione di Hendrix a Woodstock ha accompagnato sempre ogni mia azione o decisione istintiva: da un lato la dolce ingenuità del sogno e l’energia della ribellione, dall’altro il realismo di quei rifiuti sparsi"

Insomma, la musica fa parte indissolubilmente della nostra cultura

Abbiamo parlato invece con l'assessore Terzi della movida e delle potenzialità di Milano per i giovani 

Al sindaco abbiamo chiesto quale fosse il suo gruppo preferito, visto che non ha voluto parlare di nient'altro che non fosse rock.

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