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Vie e Palazzi di Milano, undicesima puntata: via Torino e il Carrobbio misterioso ed esoterico

Prosegue il nostro viaggio alla scoperta delle bellezze di Milano grazie alla rubrica Vie e ai palazzi di Milano. Oggi scopriremo, attraverso il testo e le foto di Leonardo, Via Torino e la misteriosa storia del Carrobbio. Prima però facciamo un riassunto delle "passeggiate" precedenti.

– Prima puntata: Introduzione e storia della scrofa come stemma di Milano
– Seconda puntata: Corso Venezia
– Terza puntata: Palazzo Serbelloni
– Quarta puntata: Via Manzoni e i suoi palazzi
– Quinta puntata: Palazzo Clerici
– Sesta puntata: piazza Belgioioso e dintorni
– Settima puntata: il Liberty a Milano
– Ottava puntata: la Basilica di Sant'Ambrogio
– Nona puntata: l'Università Cattolica ed il Sacrario ai Caduti 
– Decima puntata: le "Cinque vie" e il mostro di via Bagnera

di Leonardo

Si racconta che ancora oggi al “Carrobbio”, nelle ore notturne, si sentano i lamenti dei malati di lebbra provenienti da una delle due torri che nel ‘500 affiancavano Porta Ticinese, soprannominata “Torre dei Malsani” perché nelle vicinanze vi era il lebbrosario dove venivano segregati gli infermi per evitare il diffondersi della malattia.

Secondo una delle tesi più avvalorate il termine “Carrobbio” deriva da “Quadruvium”, dovuto alla confluenza di più vie nella Porta Ticinese. Al Carrobbio la storia scorre intensa e contraddittoria, rituale, misterica ed esoterica: fu luogo ove si svolgevano le “Ordalie”, sede della Santa Inquisizione, luogo dove si consumava il culto del dio Mitra, sede dove si ufficializzava la libertà degli schiavi; vi fecero sosta i tre Re Magi. Dal lontano medioevo ci giungono notizie che per molto tempo il Carrobbio fu considerato il confine tra due mondi, quello disciplinato della città e quello dei demoni che contaminavano negativamente la vita dei cittadini.

Lo stesso Alessandro Manzoni nei “Promessi Sposi” descrive il Carrobbio come “una delle parti più desolate di Milano”. La zona fu rifugio di truffatori, briganti, prostitute e quanti altri avessero motivo di nascondere le proprie malefatte; ma veniva anche scelto come luogo di incontri per cuori infranti. Ed è proprio in uno di questi casi che al Carrobbio si consuma la versione milanese di “Giulietta e Romeo”.

Regilda e Roberto sono due giovani innamorati osteggiati dal padre di lei. Roberto abbandonerà Milano perché denunciato per stupro dal genitore di Regilda. In futuro il padre avrà di che pentirsi. Anche Regilda abbandonerà Milano alla ricerca di Roberto ma subirà stupri, violenze, sorprusi e solo dopo lungo tempo riuscirà a ricongiungersi con l’amato. Troppo tardi per godere del loro vero amore, causa la morte precoce di Regilda. Oggi del vecchio Carrobbio è rimasto poco, oltre ai resti della porta e a una delle torri che svetta nella foto di apertura del post.

Partendo dal Largo Carrobbio (qui sopra) raggiungete Via Torino, una delle più antiche vie di Milano che per quanto trasformata in zona fortemente commerciale conserva molti punti d’interesse, come i numerosi vicoli che la costeggiano.

Il primo lo troverete a sinistra ed è Via dei Medici (qui sopra). Continuando su Via Torino sulla destra entrate in via Soncino dove troverete “Palazzo Stampa di Soncino” del XVI secolo, ritenuto uno dei più prestigiosi edifici cinquecenteschi (qui sotto).

Riprendendo Via Torino poco più avanti a sinistra, in Piazza San Giorgio domina la chiesa di San Giorgio al Palazzo (nelle due foto qui sotto), fondata dal vescovo Natale nel 750 d.C. La facciata è stata lrifatta nel 1774.

All’interno troverete anche delle acquasantiere di età romanica. Procedendo in Via Torino entrate nel vicolo a sinistra in Via Dei Piatti (qui sotto) dove al n.4 troverete uno splendido cortile rinascimentale in cotto. Non perdetevi anche il cortile, l’androne e lo scalone dell’edificio al n.9.

Ritornando in via Torino, nonostante l’invasione delle strutture commerciali, si possono osservare alcune facciate ben conservate e decorose (sotto).

 

Durante la passeggiata sicuramente assisterete al passaggio di alcuni vecchi tram (sotto) la cui linea tramviaria percorre via Torino dal 1881.

Vi segnaliamo lo stretto vicolo di Via Valpetrosa (qui sopra), superato il quale potrete visitare il Civico Tempio di San Sebastiano (sotto), di proprietà comunale. E' stato eretto per un voto dei milanesi, come potrete leggere nella lapide.

Vi consigliamo di visitare l’interno di quest’originale tempio a forma circolare e pieno di bellissime opere d’arte. Ve lo propongo qui sotto.

 

 

 

 

Meritevole di osservazione anche la parte superiore della facciata esterna (che vedete nella foto immediatamente qui sopra). Dopo il tempio vi consigliamo in Via dell’Unione il palazzo Erba Odescalchi, da non perdere il maestoso cortile e lo scalone a forma ellittica. In Via Spadari al n.1 l’interessante balcone stile liberty. Ma non perdetevi assolutamente la meravigliosa Basilica di S. Maria Presso San Satiro (qui sotto) il cui interno vi stupirà a partire dalla perfetta illusione prospettica dell’altare ad opera del Bramante. Lasciamo a voi il piacere di scoprirlo.

Alla prossima puntata. Buon ponte del primo maggio. 

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