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Vie e Palazzi di Milano, ottava puntata: la Basilica di Sant'Ambrogio

Prosegue il nostro viaggio alla scoperta delle bellezze di Milano grazie alla rubrica Vie e ai palazzi di Milano. Oggi scopriremo attraverso il testo e le foto di Leonardo la Basilica di Sant'Ambrogio, ma prima facciamo un riassunto delle "passeggiate precedenti.

– Prima puntata: Introduzione e storia della scrofa come stemma di Milano
– Seconda puntata: Corso Venezia
– Terza puntata: Palazzo Serbelloni
– Quarta puntata: Via Manzoni e i suoi palazzi
– Quinta puntata: Palazzo Clerici
– Sesta puntata: piazza Belgioioso e dintorni
– Settima puntata: il Liberty a Milano

Ma ora lasciamo la parola al nostro collaboratore Leonardo: benvenuti nella Basilica di Sant'Ambrogio

di Leonardo

Aurelio Ambrogio probabilmente nacque nel 339 a Treviri. Si racconta che ancora in fasce gli uscì uno sciame d’api dalla bocca senza recargli danno, un prodigio profetico della sua futura grandezza; è una delle tante leggende intorno alla sua vita. Studiò per la carriera amministrativa e in breve divenne una delle figure eccellenti del suo tempo. Nel 370 fu nominato governatore delle province di Liguria ed Emilia, con sede a Milano. Nel 374 alla morte del vescovo ariano Assenzio, cattolici e ariani concordarono di eleggere vescovo Ambrogio.

Un’altra leggenda racconta che fu decisiva la voce di un bambino che dalla folla inneggiò “Ambrogio vescovo”. Curioso il fatto che Ambrogio non era battezzato e lo fu solamente pochi giorni prima di essere eletto vescovo il 7 dicembre del 374. Donò subito alla chiesa i propri beni, fatto salvo un usufrutto per la sorella Marcellina. Uomo esile ma dalla volontà di ferro e libero da disquisizioni dogmatiche, da mediatore divenne abile condottiero: sconfisse i potentissimi ariani. Battezzò il futuro Sant’Agostino convincendolo a diffondere la fede cristiana; diede vita alle peculiarità del rito Ambrosiano che neanche Carlomagno nel 778 riuscì ad abolire; fu oppositore dell’imperatore come “Ponteficus Maximus” e costrinse l’imperatore a rinunciare al titolo divino e a non occuparsi delle questioni di fede.

Nel 380, ottenne il riconoscimento della fede cattolica romana come unica religione pubblica dell’impero e quindi l’affermazione del cristianesimo come dottrina e potere che purtroppo degenerò dopo la sua morte avvenuta il 4 aprile del 397.

Oggi visitiamo la Basilica voluta da Ambrogio (qui sopra). Oltrepassato l’ingresso (che vedete qui sotto)

e accedendo al quadriportico (qui sotto) si ha l’impressione di lasciare fuori il mondo e di fare un tuffo nel medioevo.

Lungo le pareti laterali del quadriportico sono fissati numerosi reperti archeologici (qui sotto).

Ai lati della facciata svettano, in concorrenza, a destra il campanile dei monaci (qui sotto) a sinistra quello dei canonici.

La porta lignea dell’ingresso centrale è protetta da vetri per difenderla dai fedeli che per devozione ne asportavano piccole schegge. La vedete qui sotto.

Una volta dentro si prospettano la magnificenza della navata centrale e di quelle laterali

 

 

… del pulpito (qui sotto) e dell’altare maggiore, considerato uno dei più belli al mondo con il suo celebre Paliotto, meraviglia di arte orafa mondiale.

Come vedete qui sopra un percorso intenso vi attende lungo le navate laterali: noterete due colonne, una che regge una croce (qui sotto) e l’altra il leggendario serpente di Mosè.

In fondo alla navata di destra troverete il sacello S. Vittore in Ciel d’Oro e alle pareti le figure intere dei santi, tra i quali S.Ambrogio. Alla sinistra della navata troverete l’ingresso nella cripta dove sono poste le salme di Ambrogio, Protasio e Gervaso (vedi foto sotto).

 

 

Date un’occhiata anche al curioso locale posto alla destra dell’ingresso e usato per salire al campanile. Ve lo proponiamo qui sotto.

Se è primavera e sono circa le ore 17.00 sarete affascinati dai fasci di luce penetranti dalle vetrate. La foto l'abbiamo già proposta in apertura, ma la mettiamo anche qui.

Nella navata sinistra troverete una porticina che accede nel chiostro dei Canonici ad opera del Bramante (qui sotto) e nel giardinetto la chiesetta di San Sigismondo con le sue colonne del IV secolo.

 

Qui sopra la chiesetta di San Sigismondo. Continueremmo a parlarvi delle meraviglie della basilica ma il nostro intento è di stimolare la visita di questi luoghi e conoscere meglio Milano.

Concludiamo segnalandovi la famosa colonna dove ad opera di Ambrogio si scornò il diavolo lasciandovi due buchi, (la vedete qui sopra)…

… la Pusterla eretta come sistema difensivo (qui sopra) e infine il luogo dove ha abitato a metà del XIV secolo Francesco Petrarca (sotto). Vi informiamo che alcuni luoghi sono visitabili solo se accompagnati da un custode e alcuni luoghi non sono visitabili durante le funzioni.

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