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Vie e Palazzi di Milano, seconda puntata: Corso Venezia

Oggi è mercoledì, ed eccoci qui con il secondo appuntamento con la nuova rubrica di Milano 2.0 dedicata alle vie, strade e palazzi di Milano. Grazie alle foto di Leonardo cominciamo il viaggio nella nostra affascinante Milano.

di Leonardo

Cominciamo il lungo viaggio in questa nostra grande e controversa Milano, che nel corso della storia conobbe gloria e disfatte. Spesso ci dimentichiamo di quali e quanti luoghi incantevoli vi sono in questa meravigliosa città che, tra gli altri, incantò il giovane Maric-Henri Beyle, in arte Stendhal, tanto da fargli dire “Questa Città è diventata per me il luogo più bello della terra…”.

Una dichiarazione d’amore dello scrittore, che visse dal 1814, per sette anni, proprio a Milano, e che dal giugno all’ottobre del 1800 dimorò nel palazzo Bovara in Corso di Porta Venezia, al tempo Porta Orientale.

Da Corso Venezia Milano 2.0 inizia questo lungo viaggio per le strade, vie, palazzi e monumenti di Milano. E’ inimmaginabile come nell’ottocento questa zona (come vedete nella stampa originale dell'800 pubblicata in apertura) fosse caratterizzata da grandi giardini, orti e un grande bosco, la cui zona più folta era riservata alle battute di caccia dell’arcivescovo e dei suoi ospiti d’onore.

Partendo da piazza San Babila tutt’oggi è possibile ammirare lo splendore di molti edifici antichi come la chiesa di San Babila edificata nella fine dell’XI, ricostruita nel 1575 e restaurata nel XIX secolo. In questa chiesa fu battezzato nel marzo 1785 Alessandro Manzoni.

Davanti alla chiesa svetta trionfante un’alta colonna che regge un vecchio leone di pietra che guarda verso oriente, fu emblema dell’antico quartiere e il popolo lo identificava nel leone di San Marco anche se privo di ali e di vangelo.

Se volgete lo sguardo in alto verso il leone vi accorgerete come oltre ad un misterioso cappio che gli circonda il collo l’araldica bestia si sta disintegrando; e questo è uno dei misteri di Milano, che abbandona pezzi di storia per poi conservare in ottime condizioni reperti come quello sbreco sul muro della casa del n. 13, provocato da un cannoncino e ricordato con tanto di data che potete vedere in foto.

Ma forse è merito di privati, come pure la conservazione bassorilievo della lupa sfuggito alla demolizione della Porta Orientale avvenuta nel 1819.

Procedendo avanti a sinistra incontriamo quello che fu il Seminario Arcivescovile fondato nel 1560 da Carlo Borromeo (qui sopra). Di fronte al Seminario, marciapiede destro, sorgeva Palazzo Arese, che fu abitato dall’avvenente Antonietta Fagnani Arese, “l’amica risanata” che Foscolo, non potendone godere le grazie, quando andava a trovarla rimediava passando prima dalle stanze della cameriera.

Oggi Palazzo Arese non esiste più. Ben altra sorte invece per la splendida casa Fontana-Silvestri (qui sopra), sorta nel XIII secolo. Come potete vedere nella foto alle colonne, poste ai lati della porta, tocca la stessa sorte del Vecchio Leone.

Continuando a seguire il tragitto incontrerete ancora numerosi splendidi palazzi. I più importanti li abbiamo fotografati (le foto sono più sotto, alla fine del post), ma vi annunciamo che la prossima settimana vi porteremo dentro il magnifico Palazzo Serbelloni (qui sotto).

Concludiamo con una gustosa vicenda riferita a Casa Castiglioni (qui sotto) oggi sede dell’Unione del commercio. Costruita fra il 1901 e il 1903.

Un tempo nella facciata vi erano due enormi sculture femminili che davano spalle e glutei verso strada e per questo motivo la casa fu soprannominata “ca’ di Ciapp”.

In tutta fretta le sculture sono state rimosse. Ci siamo documentati e siamo riusciti a scoprire che inizialmente erano finite in magazzino, ma che alcuni anni dopo erano stati installati dallo stesso archittetto Sommaruga in una casa di cura privata della zona fiera. Noi siamo andati a scovarli e almeno in fotografia abbiamo riportato “i ciapp a ca’ ”.

Qui sotto gli altri palazzi che abbelliscono corso di Porta Venezia.

Palazzo Bovara 

Palazzo Saporiti

Galleria di fronte al Museo di Storia

Ingresso Giardini Pubblici

Planetario

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