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Il dilemma del prigioniero al Teatro Arsenale

Terza segnalazione del week-end di Milano 2.0. Questa volta parliamo di teatro, dello spettacolo che chiuderà la stagione del Teatro Arsenale. Lo segnaliamo perchè si tratta di una messa in scena particolare, che tratta una teoria affascinante: la Teoria dei Giochi. Potrete vederlo fino al prossimo 7 luglio.

Il nuovo capitolo del Teatro in Matematica, presentato in prima nazionale a marzo, ritorna a chiudere la ricca stagione 2006/2007 del Teatro Arsenale. Dopo il viaggio nel mondo dei numeri primi, delle geometrie non euclidee, delle probabilità, dei grafi, questa volta al centro dell’obiettivo è la Teoria dei Giochi, argomento di grande attualità.

Nata dalla mente di un matematico, Von Neumann, e di un economista, Morgenstern, e approfondita dal premio Nobel John Forbes Nash jr (a cui è stato dedicato il film A Beautiful Mind), la Teoria dei Giochi è divenuta la scienza del prendere decisioni in un ambiente competitivo, una raccolta di modelli con regole semplificate delle più grandi competizioni quotidiane.

Il titolo dello spettacolo s’ispira ad una delle più famose formulazioni di questa scienza affascinante, il dilemma del prigioniero. Una vicenda densa di mistero. I temi centrali introdotti dal geniale matematico, la cooperazione e il conflitto tra i due concorrenti, ben si prestano ad una elaborazione teatrale.

I due contendenti hanno due alternative: cooperare tra loro, cioè convivere pacificamente, o combattersi mantenendo così la scissione. Lo scontro tra le due parti lascia dietro di sé anche alcune vittime, in una storia piena di colpi di scena.

Cosa è successo veramente in quella casa in montagna? Ludovico ed Emma avevano deciso di prendersi una vacanza per riprendersi dal dolore per la perdita del figlio, ma ben presto erano rimasti bloccati dalla neve. E cose strane avevano cominciato ad accadere…

Era davvero un fantasma quello che si aggirava per casa, oppure uno dei due coniugi stava tramando qualcosa ai danni dell’altro? O c’era qualcun altro ancora, nascosto in quella soffitta? Una storia gotica, in cui è impossibile capire se chi ci sta davanti è un amico da proteggere o un nemico da eliminare.

Quartetto del dilemma è il titolo delle musiche originali dello spettacolo composte da Maurizio Pisati. Quattro oggetti sonori concreti – telefono, radio, tempesta, rumori in soffitta – vengono elaborati elettronicamente, indagando le variabili offerte dalla Teoria dei Giochi e, più precisamente, da quello che è noto come il dilemma del prigioniero.

Le trasformazioni del suono appaiono dapprima concatenate alle sole necessità teatrali, senza apparente connessione musicale o formale tra loro. Strada facendo danno invece origine a un teatro parallelo quasi indipendente: sequenze di suoni si ritrovano in una sorta di super-dilemma a quattro soggetti, che origina un quartetto di intrecci musicali e infinite soluzioni possibili.

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