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Riflessioni sul Primo Anno del Fondo Schuster: Successi e Prospettive a Milano

Un anno fa è stato istituito il fondo Schuster, un'iniziativa innovativa per combattere la crisi abitativa a Milano.

Un anno fa, durante una celebrazione significativa in Duomo, l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, lanciava un accorato appello: «Non ci sono case!». Questo grido risuonava forte in occasione del 50° anniversario di Caritas Ambrosiana e rappresentava l’inizio di un’iniziativa fondamentale per affrontare la crescente crisi abitativa nella metropoli lombarda. Così nasceva il Fondo Schuster, un progetto concepito per fornire supporto a famiglie in difficoltà attraverso l’accesso a soluzioni abitative dignitose.

Il contesto della povertà abitativa a Milano

Milano, una città che attrae e stimola l’innovazione, si trova a fronteggiare una serie di sfide legate alla povertà abitativa. L’arcivescovo Delpini ha evidenziato come la sua crescente attrattività non si traduca in un miglioramento delle condizioni di vita per tutti i cittadini. In un discorso recente, ha sottolineato la mancanza di una mentalità orientata al supporto delle famiglie che desiderano stabilirsi nella città, evidenziando che molti proprietari di immobili non sono disposti a condividere le loro case a prezzi accessibili.

Il ruolo del Fondo Schuster

Il Fondo Schuster si propone di rispondere a queste problematiche attraverso un approccio multifocale. La gestione è affidata a Caritas Ambrosiana, che ha delineato obiettivi chiari: il 30% delle risorse raccolte è destinato a supportare le famiglie con difficoltà economiche legate alle spese per l’abitazione, il 50% è dedicato alla riqualificazione di immobili sia privati che pubblici, mentre il restante 20% è orientato a fornire garanzie per coloro che desiderano affittare a prezzi calmierati.

Risultati e impatti del primo anno

Dopo un anno di attività, il fondo ha raccolto donazioni per oltre 2 milioni di euro, grazie al sostegno di istituzioni come la Diocesi, Fondazione Cariplo e Fondazione Vismara, ma anche da privati cittadini e aziende. Questi fondi hanno permesso di erogare aiuti economici a 244 famiglie e individui, per un totale di 458.444 euro. Inoltre, sono stati utilizzati oltre 1 milione di euro per riqualificare 37 immobili in diverse aree, tra cui Milano, Varese e Lecco.

Un approccio educativo e culturale

Ma il Fondo Schuster non si limita a un intervento operativo: si propone anche come un progetto educativo e culturale. I direttori di Caritas Ambrosiana, Erica Tossani e don Paolo Selmi, hanno evidenziato l’importanza di provocare una riflessione profonda sulle cause della povertà abitativa e di promuovere un cambiamento di mentalità. La sfida non è solo quella di fornire abitazioni, ma di stimolare una coscienza collettiva che riconosca il diritto alla casa come un valore fondamentale da difendere.

Verso un futuro di maggiore inclusione

Il futuro del Fondo Schuster si presenta come un’opportunità per coinvolgere maggiormente le comunità parrocchiali e le istituzioni locali. L’intento è quello di creare sinergie per recuperare alloggi inutilizzati e promuovere modalità di affitto solidale. Caritas Ambrosiana auspica un cambiamento di mentalità tra i proprietari, affinché comprendano che le case non devono essere solo un’opportunità di profitto, ma anche un luogo di accoglienza per famiglie in difficoltà.

Un appello alla comunità

In un contesto di crescente bisogno, l’Arcivescovo Delpini ha espresso una certa delusione riguardo alla reazione dei proprietari di immobili, sottolineando che, nonostante i risultati ottenuti, è necessario un cambio di approccio. La vera sfida è quella di creare un ambiente in cui ogni famiglia possa trovare un luogo da chiamare casa. Il Fondo Schuster continua a rappresentare una speranza per molti, ma per realizzare questo sogno è fondamentale il coinvolgimento attivo di tutta la comunità.

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