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Lisistrata al Piccolo Teatro: un’opera di pacifismo, ribellione e lotta per la libertà

Un coro di 80 adolescenti reinterpreta la storia di Lisistrata, esaltando il potere della ribellione femminile contro la guerra e promuovendo un messaggio di pacifismo e uguaglianza.

Il teatro è da sempre un potente strumento di espressione e riflessione sociale. In questo contesto, Marco Martinelli presenta al Piccolo Teatro di Milano una versione unica e coinvolgente della celebre opera di Aristofane, Lisistrata. Questo spettacolo segna un importante passo avanti nel progetto Sogno di volare, avviato a Pompei, e che si propone di dare voce ai giovani attraverso il teatro.

La rappresentazione, in programma il 15 e 16 novembre, coinvolge un coro di 80 adolescenti provenienti da diversi territori, tra cui quelli vesuviani e i laboratori della realtà milanese di Olinda. L’idea alla base di questo progetto è quella di reinterpretare un classico della commedia antica per affrontare tematiche attuali, come la guerra e le sue conseguenze.

Il messaggio di Lisistrata

Lisistrata, una figura iconica del teatro greco, è l’eroina che decide di mettere fine alla guerra attraverso un sciopero del sesso. La sua audace iniziativa ha come obiettivo quello di costringere gli uomini a riflettere sulla follia del conflitto e sulla necessità di pace. Martinelli, nel suo approccio, sottolinea come il testo di Aristofane possa essere visto come un grido di protesta contro le guerre contemporanee, rendendo la storia di Lisistrata ancora più attuale.

Un coro di voci giovani

Il regista sottolinea l’importanza dei giovani nel suo progetto: “Da oltre trent’anni, ho avuto il privilegio di lavorare con adolescenti, creature meravigliose e fragili che portano con sé sogni e paure. La società degli adulti spesso ignora queste voci, e il teatro diventa un mezzo per farle risuonare”. Questo coro di voci, composto da ragazzi e ragazze, è in grado di trasmettere l’emozione e l’urgenza del messaggio pacifista della storia.

Un progetto che supera i confini

Il progetto di Martinelli non si limita alla scena milanese. Infatti, la non-scuola, un’idea nata a Ravenna nei primi anni ’90, ha coinvolto migliaia di giovani in tutta Italia e oltre. La metodologia impiegata mira a mettere in vita i testi classici, permettendo ai partecipanti di esplorare e reinterpretare i temi universali della condizione umana. In questo modo, il teatro diventa non solo un luogo di spettacolo, ma anche uno spazio di apprendimento e crescita personale.

La guerra come metafora

Il tema della guerra, centrale nel testo di Aristofane, viene utilizzato da Martinelli per mettere in luce le problematiche contemporanee, come la violenza di genere e le disuguaglianze sociali. Lisistrata non è solo un’opera contro la guerra, ma anche una riflessione sulle ingiustizie che affliggono la società attuale. La regia e la drammaturgia di Martinelli uniscono il passato e il presente, creando un ponte tra le esperienze di vita degli adolescenti di oggi e le sfide affrontate dalle generazioni passate.

La rappresentazione di Lisistrata al Piccolo Teatro non è solo un evento teatrale, ma un’importante occasione di riflessione collettiva. La voce dei giovani, unita in un coro potente, invita a ripensare il rapporto con la guerra e la pace, offrendo una nuova prospettiva su un tema che rimane purtroppo attuale. La straordinaria produzione promette di emozionare e far riflettere il pubblico.

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