Progetto Ponte sullo Stretto: Ostacoli e Rifiuti della Corte dei Conti Il progetto del Ponte sullo Stretto affronta un significativo ostacolo a causa del recente rifiuto della Corte dei Conti, che ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sostenibilità economica e finanziaria dell'opera. Questo sviluppo ha generato un acceso dibattito sulle implicazioni per il trasporto e lo sviluppo infrastrutturale in Italia, evidenziando la necessità di una valutazione approfondita delle risorse...

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Il progetto per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina ha ricevuto un’importante bocciatura da parte della Corte dei Conti, che ha negato il visto di legittimità per la delibera del Cipess, approvata in un periodo recente. Questa decisione ha suscitato reazioni tempestive da parte dei membri del governo, in particolare da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che hanno espresso il loro disappunto riguardo al giudizio della magistratura contabile.
La decisione della Corte dei Conti
La sezione centrale della Corte dei Conti ha stabilito che il progetto non soddisfa i requisiti giuridici necessari. La decisione è stata presa durante una camera di consiglio, e le motivazioni ufficiali saranno rese disponibili entro trenta giorni. Tra le questioni sollevate dai magistrati vi sono le coperture economiche, l’affidabilità delle stime relative al traffico e la conformità del progetto alle normative ambientali e antisismiche, oltre alle regole europee.
I punti critici della delibera
Il progetto, che prevede un costo superiore ai 13 miliardi di euro, ha suscitato interesse per vari motivi. In primo luogo, i magistrati hanno sollevato dubbi sulla solidità delle stime economiche e sulla sostenibilità del traffico previsto. Inoltre, è stata valutata la conformità del progetto alle normative vigenti, in particolare per quanto riguarda la legislazione italiana e le direttive europee relative alle grandi opere.
Le reazioni politiche
La risposta del governo è stata immediata. Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, ha affermato che la decisione della Corte dei Conti rappresenta un grave danno per il Paese. Ha inoltre accusato i magistrati di aver effettuato una scelta più politica che tecnica. Salvini ha sottolineato l’importanza del progetto, sostenendo che esso contribuirebbe allo sviluppo e alla creazione di posti di lavoro. Ha promesso di continuare a perseguire l’opera nonostante il rifiuto.
Le parole di Giorgia Meloni
La premier Giorgia Meloni ha manifestato il proprio disappunto, definendo la bocciatura della Corte un’invasione della giurisdizione sulle decisioni governative. Meloni ha evidenziato che i ministeri competenti hanno fornito risposte dettagliate ai rilievi sollevati, affermando che le obiezioni della Corte sono prive di fondamento. Inoltre, ha suggerito che la riforma della giustizia e della Corte dei Conti, attualmente in discussione al Senato, rappresenta una risposta necessaria a questa situazione.
Il futuro del progetto
Nonostante la bocciatura, il governo può continuare a perseguire il progetto. In caso di rifiuto di registrazione, l’amministrazione ha la facoltà di richiedere una nuova deliberazione al Consiglio dei ministri, il quale può decidere di procedere per motivi di interesse pubblico. Tuttavia, qualora la Corte confermasse la propria posizione negativa, il governo si troverebbe ad affrontare responsabilità politiche significative.
Le posizioni dell’opposizione
Le opposizioni hanno accolto con favore la decisione della Corte, interpretandola come una vittoria per il diritto e la trasparenza. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha criticato il governo, affermando che le dichiarazioni di Salvini e Meloni rivelano un tentativo di eludere le leggi e di operare al di sopra della Costituzione. Anche altri membri dell’opposizione hanno espresso preoccupazioni riguardo alla gestione della questione da parte del governo, chiedendo un maggiore rispetto delle normative esistenti.
La bocciatura della Corte dei Conti sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta un momento cruciale per il governo italiano, che si trova ora a dover affrontare non solo le sfide tecniche legate al progetto, ma anche un’inasprita battaglia politica.





