Il Tribunale di Milano emette sentenze divergenti riguardo ai minorenni coinvolti nei disordini.

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Il 26 settembre, il giudice per le indagini preliminari (gip) di Milano ha emesso un’importante decisione riguardo ai cinque arrestati durante i disordini avvenuti alla stazione Centrale il 22 settembre. Tra gli arrestati, due studenti di 17 anni del liceo Carducci sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre altre tre persone hanno ricevuto misure diverse.
Misure cautelari per i minorenni
I due minorenni, dopo aver trascorso tre giorni presso il carcere minorile Beccaria, sono stati riammessi nelle loro abitazioni con l’obbligo di non allontanarsi. Questa condizione limita fortemente la loro libertà, impedendo loro di frequentare la scuola. La decisione ha suscitato un acceso dibattito, poiché i loro avvocati, Mirko Mazzali e Guido Guella, hanno espresso il loro disappunto, evidenziando che la situazione giudiziaria appare irragionevole.
Reazioni dei legali
Secondo i legali, la disparità di trattamento tra i due minorenni e i maggiorenni è evidente. Mentre gli adulti sono stati rilasciati con un semplice obbligo di firma, i ragazzi adolescenti hanno subito misure molto più severe. Mazzali ha specificato che la decisione del gip non ha tenuto conto delle evidenze video presentate in aula e delle circostanze personali dei ragazzi, che non giustificherebbero tale restrizione.
Comportamenti contestati e valutazioni del giudice
Il gip, Antonella De Simone, ha giustificato la sua decisione affermando che i due studenti avrebbero manifestato comportamenti violenti durante il tentativo di oltrepassare un cordone di polizia. Nonostante i ragazzi abbiano dichiarato di non aver partecipato attivamente a scontri violenti, il giudice ha ritenuto i loro atti sufficienti a giustificare la misura restrittiva.
Presentazione delle prove
In aula, i legali hanno presentato un filmato che, secondo quanto sostenuto, dimostrerebbe che la ragazza si trovava in un’altra area durante i momenti più concitati degli scontri. Questa evidenza è stata utilizzata per supportare la loro linea difensiva. Tuttavia, la valutazione del giudice ha considerato attentamente sia la testimonianza sia i filmati disponibili, giungendo a un verdetto ritenuto severo.
Situazione degli altri arrestati
Per quanto concerne gli altri arrestati, la situazione appare più favorevole. Un trentaseienne è stato rilasciato senza alcuna misura cautelare, poiché il giudice ha ritenuto che fosse ben integrato nella società e non presentasse collegamenti con gruppi violenti. Inoltre, due universitarie militanti del centro sociale Lambretta hanno ricevuto l’obbligo di firma, una misura meno restrittiva rispetto a quella imposta ai minorenni.
La decisione del tribunale ha innescato una mobilitazione tra i sostenitori dei due studenti, culminata in una conferenza stampa presso il centro sociale Lambretta. Tra i relatori, la senatrice Ilaria Cucchi e il fumettista Zerocalcare hanno espresso preoccupazione per le severe misure adottate nei confronti dei minorenni, sostenendo che questi ragazzi non rappresentano una minaccia per la società.
La madre di uno dei minorenni ha difeso la determinazione della figlia, sottolineando che la sua partecipazione alla manifestazione non era motivata da intenti distruttivi. Questo evento ha aperto un dibattito più ampio sulla gestione dei disordini e sulla risposta legale nei confronti dei giovani manifestanti.
La situazione dei minorenni arrestati a Milano evidenzia le complessità legate all’applicazione della legge e delle misure cautelari. La comunità si interroga sulle conseguenze delle decisioni giudiziarie e sulla necessità di un sistema più equo, capace di considerare le specificità dei minorenni coinvolti in manifestazioni pubbliche.