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Rozzano, dopo il tragico omicidio di Manuel, sta adottando misure più rigorose con l’installazione di nuovi sistemi di sorveglianza e un incremento dei controlli

A Rozzano, la risposta all’omicidio di Manuel prevede un incremento della sicurezza. Il tragico evento ha scosso la comunità: Manuel Mastrapasqua, un uomo di 31 anni, è stato assassinato la scorsa notte in viale Romagna dal giovane Daniele Rezza, di 19 anni, il quale lo ha colpito al cuore nel tentativo di rubargli delle cuffie dal valore di 15 euro. La questione è stata discussa mercoledì nel comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, guidato dal prefetto Claudio Sgaraglia, alla presenza del sindaco Gianni Ferretti.

Il prefetto Sgaraglia aveva già manifestato la sua solidarietà subito dopo l’incidente, promettendo di garantire un maggiore impegno delle forze dell’ordine, a partire dall’invio di pattuglie straordinarie dei carabinieri per rinforzare la sorveglianza sia di giorno che di notte. Ulteriori misure sono state annunciate: durante l’incontro, si è deciso di attuare servizi di prevenzione intensificati, in collaborazione con la polizia di Stato e la guardia di finanza, per garantire la sicurezza a Rozzano. Nonostante ciò, è stato sottolineato che l’area è già monitorata e non presenta un aumento dei reati.

La recente attività dei carabinieri a Rozzano ha portato a un aumento significativo degli arresti, raddoppiati nell’ultimo anno. Un episodio rilevante è stato il ritrovamento del corpo senza vita del giovane Manuel Mastrapasqua, avvenuto grazie a una pattuglia durante i controlli notturni, come evidenziato da corsi Monforte.

Il primo cittadino di Rozzano, nella prospettiva di una collaborazione attiva con le forze dell’ordine, ha comunicato l’implementazione di telecamere di nuova generazione. Queste misure, secondo le dichiarazioni della prefettura, sono destinate a migliorare il monitoraggio del territorio.

Le telecamere hanno avuto un ruolo cruciale nel dirigere le indagini verso l’omicida confesso, immortalato mentre si aggirava nella zona del delitto armato di coltello. Dopo una fuga in direzione Alessandria, che poteva rappresentare una tappa per un’eventuale fuga all’estero, Rezza ha successivamente ammesso il crimine a due agenti Polfer, fermato per un controllo presso la stazione.

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