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Settembre è stato un mese drammatico per il trasporto ferroviario, segnato da numerosi problemi tecnici, sinistri e comunicazioni poco utili

Non ricordo un ritorno dalle vacanze estive così problematico per i pendolari dei treni. In primo luogo, la riapertura delle linee chiuse per lavori ha portato a una serie di guasti consecutivi. Inoltre, il maltempo ha aggravato la situazione, insieme ai problemi causati dai treni in deviazione nei dintorni di Milano. Infine, il crollo della pensilina a Monza ha aggiunto ulteriore caos. Quello che mi ha impressionato di più è stata la gestione, veramente inaccettabile, delle comunicazioni al pubblico, che ha rivelato una mancanza totale di un piano per situazioni di emergenza. Così è successo che treni programmati per la partenza non siano mai partiti, mentre altri che non erano previsti siano invece partiti. Inoltre, alcune modifiche agli orari già programmate sono state comunicate solo il giorno stesso del loro inizio, e gli avvisi sui bus sostitutivi sono stati rapidamente rettificati. La confusione è aumentata ulteriormente poiché le informazioni variavano a seconda della fonte e contenevano errori, come nomi di località inventati o appartenenti ad altre linee. In altri casi, le comunicazioni erano così vaghe da risultare completamente inefficaci: ad esempio, cosa vuol dire “i treni delle direttrici X, Y e Z utilizzano itinerari alternativi”? Non si specifica quali orari e quali stazioni siano coinvolte. Ho potuto constatare di persona che non sono state fornite notizie su alcuni treni modificati o cancellati.

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